
CAMPOBASSO – “Ero a casa e guardavo la tv, di colpo ho sentito due esplosioni e tanti spari, sono andata nel panico”. La testimonianza, riportata dall’Ansa, è della molisana Lina Giarrusso, 55 anni di Castellino del Biferno (Campobasso). La donna, da qualche mese, vive a Dacca, capitale del Bangladesh, dove lavora presso l’ambasciata italiana, guidata da un altro molisano, Mario Palma, di Montenero di Bisaccia (Cb), costantemente in contatto con la Farnesina.
“Abito sopra il ristorante – ha raccontato su Whatsapp ai familiari in Molise- a circa 50 metri”. Nei suoi messaggi ha ripercorso i momenti dell’attentato al ristorante Holey Artisan Bakery di Dacca, rivendicato dall’Isis.
“Sono stati dei momenti drammatici, prima le esplosioni, poi gli spari, mi sono affacciata era buio, gente che scappava, cominciavano ad arrivare le prime ambulanze e la Polizia, ho capito che poteva essere un attentato, mi sono chiusa in casa”.
Intanto le notizie che arrivano in Italia dal Bangladesh sono tutt’altro che positive: sarebbero almeno venti i civili uccisi nell’assalto jihadista al caffè di Dacca, liberato stamattina all’alba da un blitz delle forze speciali. Le vittime sono tutte straniere. Tra queste, afferma la Farnesina, ci sono anche vittime italiane: all’Unità di crisi risulta che i nostri connazionali a cena nel locale fossero 11, e uno di loro è riuscito a fuggire. Una delle vittime è Cristian Rossi, 47 anni, imprenditore friulano, sposato e padre di due gemelline di 3 anni, era stato manager alla Bernardi. Dopo alcuni anni si era messo in proprio. Era in Bangladesh per motivi di lavoro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA