TIROCINI – Tanti giovani neo occupati lavorano in aziende coinvolte nel progetto “Garanzia Giovani” ma senza retribuzione, una situazione giunta ai limiti dell’assurdo.
Scrive un tirocinante agli organi d’informazione regionali: nonostante fossi memore dei disagi riscontrati dagli ex tirocinanti molisani all’interno di questo Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile, ho deciso di presentare domanda con la speranza che le cose fossero finalmente cambiate. Ho iniziato a lavorare nei primi giorni di maggio ma ad oggi né io né altri ragazzi over 30 abbiano ricevuto la prima parte di indennità prevista per i primi 3 mesi di lavoro (circa 1.300 euro).
Ho contattato diverse volte la Regione Molise, l’Agenzia Regionale Molise Lavoro e anche l’Inps, e mi sono trovata di fronte al solito atteggiamento di scaricabarile e a maldestri tentativi di giustificazione che hanno raggiunto l’apice del paradosso con la frase, “ad agosto è normale che ci siano dei ritardi, perché gli addetti sono in vacanza. Provi a chiamare a settembre”. Il prosieguo della testimonianza dell’interessato: “Le mie telefonate sono continuate sino a pochi giorni fa, ma ora la risposta è sempre la stessa: “C’è stato un problema che stanno cercando di risolvere”.
Non è dato sapere di cosa si tratti ma gira voce che in realtà i fondi non siano stati sbloccati! Sinceramente vorrei evitare di pensare che siano stati utilizzati per altro… Resta di fatto che sia io che gli altri partecipanti over 30 non abbiamo visto neanche un centesimo, pur lavorando ormai da 5 mesi!”. La conclusione del più che legittimo e sacrosanto sfogo: “Molti di noi hanno investito tanto in questo programma con la speranza di trovare finalmente un lavoro e un futuro migliore.
Inoltre c’è chi sta fronteggiando non poche spese per lavorare… gratis! Mi auguro che questa lamentela possa essere valutata da chi di dovere e spero vivamente che gli organi competenti si rendano conto che questo progetto “Garanzia Giovani” sta assumendo non la certezza occupazionale tanto decantata bensì tutt’altro”. Risposte chiare ed ufficiali da parte delle istituzioni preposte appaiono decisamente urgenti ed opportune, trattandosi di giovani che chiedono garanzie per il loro futuro lavorativo.
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