SCUOLE SICURE – Si va verso i moduli abitativi come avevamo suggerito

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CAMPOBASSO – E ora i genitori delle scuole non sicure, vulnerabili al sisma, chiedono che si faccia presto e si ricorra ai prefabbricati, ai moduli abitativi, alle casette in legno, chiamatele come volete. Il caso della scuola di via Leopardi è un altra castagna bollente nelle mani del sindaco Battista.

Che qualche mese quando ad una conferenza stampa nel periodo in cui infuriava la protesta della “Guerrizio” di via D’Amato e non si sapevano, ma sapevamo, che altri plessi erano in eguali condizioni strutturali, ci permettemmo di suggerire da subito le casette o i moduli per porre in sicurezza mentale e quindi salvaguardare l’incolumità di fronte ad eventuali terremoti, genitori, insegnanti e scolaretti e gli stessi amministratori che certamente dormirebbero meglio la notte, fummo guardati, presenti il sindaco e l’assessore Majo, e giudicati con sospetto e quasi con insofferenza.

A distanza di qualche mese di fronte ad altra scuola, la Don Milani di via Leopardi adeguata solo in parte con una spesa non leggera di oltre 300 mila euro e con la restante parte che ospita qualche centinaio di bambini della Primaria da riqualificare, probabilmente, secondo le normative antisismiche, è venuto fuori un altro caso. Scoperto dal Comitato dei genitori che ora vogliono andare avanti e sapere tutto della vita del fabbricato.

Il sindaco alle strette ha assegnato lo studio di vulnerabilità a tecnici docenti dell’Unimol nel frattempo il tempo passa e ne passerà anche molto quello che servirebbe per rimettere nelle condizioni idonee dal punto di vista strutturale l’edificio che potrebbe a questo punto anche essere chiuso pensando a  ai moduli da porre al vecchio Romagnoli o in qualche area di Vazzieri, come molti genitori propongono, quale soluzione più sicura. Tutto come avevamo previsto. Diciamo allora di fare piena luce sulla situazione delle scuole di proprietà comunale e chiudere quelle che non sono a norma che a quanto pare non sono poche.

E’ inutile tergiversare aspettando non sappiamo chi e cosa. Palazzo San Giorgio abbia il coraggio di affrontare valutare e passare alla fase realizzativa in tempi rapidissimi e procedere ai lavori che si renderebbero obbligatiori trasferendo gli alunni in luoghi dove è garantita la sicurezza. I moduli abitativi sono quelli che rispondono meglio a queste necessità sebbene provvisorie realizzabili in tempi brevi in attesa che si compiano opere di riadeguamento o si realizzino ex novo altri edifici. Inutile girare attorno al problema.

Aldo Ciaramella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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