ZUCCHERIFICIO – I sindacati presentano la ricetta per ricollocare i lavoratori

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CAMPOBASSO – La dismissione produttiva dello Zuccherificio  potrebbe essere ammorbidita e così quasi azzerare i danni sociali attraverso un’eventuale accordo di programma tra le istituzioni competenti e le Organizzazioni sindacali che riconfigurerebbe una risposta occupazionale ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolti. Per i sindacati di categoria Flai Cgil Fai Cisl e Uila Uil è, pertanto, necessario che il sito molisano venga al più presto messo nelle condizioni di continuare a portare avanti la propria attività produttiva, sia essa legata al settore bieticolo saccarifero sia nell’ambito di una riconversione qualsiasi essa sia.

Da qui l’impegno da parte della Regione che la destinazione d’uso dell’area dell’ex zuccherificio cambi a fronte della sua probabile dismissione industriale e che qualsiasi interesse di natura imprenditoriale debba essere finalizzato a rendere produttiva l’area con il conseguente impegno al riassorbimento del personale precedentemente impiegato. E in questo suggeriscono anche l’impiego di fondi ricompresi nel PSR <per garantire la valorizzazione della filiera o rendere più agevole l’impiantarsi di una nuova attività produttiva all’interno del sito con il mantenimento dell’occupazione delle maestranze dello Zuccherificio>.

Stando poi all’area di crisi complessa per il basso Molise c’è la possibilità di ricollocamento dei lavoratori ex Zuccherificio attraverso le incentivazioni previste dal Decreto. L’accordo di programma deve stabilire, perciò, criteri e procedure per la premialità in particolar modo dando priorità all’assunzione dei lavoratori che risultano iscritti alle liste di mobilità.

<Riteniamo che il soggetto gestore (Invitalia) – puntualizzano i sindacati – debba svolgere fino in fondo, su sollecitazione della Regione, un effettivo ruolo di attrazione degli investimenti: non a caso la previsione del succitato decreto (articolo 8) prevede una partecipazione (del soggetto gestore) al capitale di rischio delle imprese almeno fino alla data di attuazione del programma>. I lavoratori dello Zuccherificio potrebbero entrare anche tra le politiche attive e del lavoro degli Enti locali alla voce di persone in cerca di occupazione da riqualificare attraverso la formazione professionale. 

Nel 2014 è  stato istituito il Fondo di adeguamento alla globalizzazione, al fine di garantire misure di sostegno al reddito ai lavoratori posti in esubero a fronte di radicali e strutturali cambiamenti del mercato per una dotazione di 150 Milioni l’anno ed è compito dei governi nazionali, su spinta degli enti locali competenti, fare richiesta di accesso al fondo. In sintesi di fronte ad un ventaglio abbastanza concreto di possibilità di ricollocamento e necessario che: <la Regione consideri l’utilizzo di tutti i fondi disponibili, anche quelli europei, per dare concrete risposte ai lavoratori dello Zuccherificio del Molise che vivono ormai da tempo nell’incertezza e permettere la loro ricollocazione>.

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