ITTIERRE – Leva interroga il Governo. La CGIL chiede l’apertura di un tavolo permanente

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PETTORANELLO DEL MOLISE – La segreteria Filctem CGIL Molise, in una lettera indirizzata al presidente Paolo Frattura e all’assessore alle attività produttive Carlo Veneziale, sollecita la riapertura del tavolo permanente per l’Ittierre e per l’intero settore tessile.
Il tavolo dovrà accertare le manifestazioni di interesse pervenute e le opportunità che si potrebbero aprire per gli ex addetti del settore. Particolare attenzione dovrà essere rivolta all’unica attività produttiva, insediatasi nel sito della ex Ittierre, la OTI, che sta vivendo momenti di gravi difficoltà mettendo a rischio i 44 posti di lavoro creati e tutto l’indotto di fasonisti.

In considerazione del fatto che tanti ex dipendenti Ittierre – si legge nella missiva – escono a breve dalla copertura economica degli ammortizzatori sociali, considerato che il paventato sostegno al reddito di 500 euro mensili è venuto meno nella stesura definitiva del D.lgs 185/2016, si ritiene importante mettere in atto misure alternative per il mantenimento del reddito dei lavoratori interessati, in attesa che i provvedimenti relativi al riconoscimento dell’area di crisi complessa possano produrre incrementi occupazionali. Tale richiesta trova fondamento anche in relazione all’utilizzo degli strumenti di legge che disciplinano le misure di politiche attive del lavoro, l’accesso al FEG, ai PON e ai POR FSE-FESR, nonché agli strumenti specifici previsti per l’area di crisi complessa, oltre ad ogni altra eventuale misura nazionale, regionale e locale”.

Intanto, anche l’on. Danilo Leva (PD) ha presentato una interrogazione al Ministro del Lavoro per chiedere quali saranno le misure che il Governo Centrale vorrà adottare per mantenere gli impegni assunti nei confronti dei lavoratori delle aree di crisi complessa.

Dopo diversi incontri con le 9 regioni interessate e i sindacati, al termine di un tavolo tecnico – afferma Leva – il ministro del Lavoro Giuliano Poletti aveva annunciato un pacchetto di misure che prevedeva per i lavoratori delle aziende in area di crisi complessa che erano rimasti senza ammortizzatori, un nuovo sussidio di 500 euro al mese per un anno.
Sorprendentemente a distanza di poco più di un mese – continua il deputato – quell’impegno è stato disatteso ed oggi circa 700 lavoratori ex ittierre si trovano o si troveranno a breve senza alcuna copertura di reddito personale e familiare. È indispensabile trovare delle soluzioni in brevissimo tempo, auspico, infatti, che nella legge di stabilità vengano introdotte le suddette misure e se così non deve essere, mi farò promotore di un emendamento che le inserisca. Ciò che assolutamente non possiamo permettere è che centinaia di lavoratori restino privi di sostegno al reddito, essendo il nostro territorio oggetto di tutele speciali in quanto riconosciuto, purtroppo, in una profonda e significativa crisi industriale”.

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