LEGGE ELETTORALE – Il sasso nello stagno già produce onde molto lunghe

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CAMPOBASSO – Il sasso nello stagno, si muovono i rappresentanti delle istituzioni locali per ridare un assetto futuro alla politica regionale e sotto traccia per riproporre quegli interessi localistici che non mancano mai, a qualunque proposta ci si affacci.

La nuova legge elettorale per la elezione a consigliere regionale e quindi per la presidenza comincia a creare interesse a circa un anno e mezzo dalle consultazioni regionali che si dovrebbero tenere nei primi mesi del 2018.

Il sasso nello stagno produce, così, onde sempre più lunghe allargando cerchi ampi a cui si aggrappano i partiti, diciamo così, o meglio gli uomini interessati alle candidature realizzando corridoi di navigazione dove ognuno comincia a infilarsi.

Dopo il consigliere Vincenzo Niro che nei giorni scorsi aveva detto la sua sulla legge elettorale annunciando una proposta condivisa anche dai consiglieri Lattanzio e Totaro, delle ultime ore è quella del presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno pronto a scardinare alcuni antichi lucchetti di una normativa che ha bisogno di un vernissage adatto ai tempi, alle rappresentanze localistiche, alla ricostruzione di poteri che passino attraverso un suffragio da riassegnare all’elettorato fuori da ogni meccanismo di pura elaborazione politica macchinato nei palazzi o nelle ville di privati o del potere fuori da ogni partecipazione popolare.

La discussione, poi, intorno ad una nuova legge che possa ridare fiato alle trombe del popolo già in partenza è un fatto positivo indipendentemente dal risultato finale. Il presidente Cotugno suggerisce, così, livelli essenziali di mutazione politica e quindi amministrativa all’interno di palazzo D’Aimmo. Via il listino, bene, via il voto disgiunto, bene, riequilibrio del numero dei consiglieri tra la Provincia di Campobasso e quella di Isernia, bene, tre Collegi, una previsione su cui evidentemente ci si crede, per evidenziare ancora di più la rappresentanza, male.

Vogliamo testimoniare un pensiero. Su questa benedetta rappresentanza mi sembra di voler assistere da sempre alla cura del proprio orticello del proprio campanile dove ognuno cerca di ricavarsi spazio in ogni provvedimento che si debba o si voglia assumere. La legge elettorale è uno strumento che appartiene al  popolo, alla discussione con quest’ultimo nel tentativo, tra l’altro, di dare il meglio della regione agli organi istituzionali.

Quindi, diamo su questo versante con la prossima legge elettorale le possibilità più spinte per la scelta dei futuri amministratori cominciando anche da selezioni preelettorali. Tre collegi dove votare con candidati distinti sembrano uno spezzatino per accontentare tutti e quindi poco consono al corso di una politica saggia e avveduta.

Il consigliere regionale di Conca Casale o di Petacciato è il consigliere del Molise, della Regione Molise che deve fare le leggi per tutti, che deve ascoltare tutti i cittadini della regione non solo quelli di Conca Casale o di Petacciato dove magari dovrà tornare per i voti successivamente, smettiamola di mettere il marchio Igt anche sui rappresentanti istituzionali locali, realizziamo le condizioni per scegliere, ma scegliere nel vero senso della parola, consiglieri che sappiano condensare un unicum territoriale e che conoscano e lavorino sui problemi di tutta la regione con la massima e stessa attenzione.

Aldo Ciaramella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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