CAMPOBASSO – Dossier statistico immigrazione, il Molise è primo tra le regioni in Italia in rapporto alla sua popolazione e alla densità del proprio territorio nell’accoglienza umanitaria col quadruplo di profughi e rifugiati rispetto a Campania e Lombardia: 2921 persone accolte nei centri temporanei gestiti direttamente dalle Prefetture con convenzioni con operatori privati, e 475 accolti nei progetti triennali Sparar d’intesa con i comuni per un totale di 3396 unità al 25 ottobre 2016 con un incremento del 111% rispetto al 31 dicembre 2015 e un’incidenza percentuale complessiva pari al 2,02% del totale dei profughi accolti su tutto il territorio nazionale.
Uno sforzo encomiabile secondo il consigliere regionale Dem Michele Petraroia, un esempio concreto di solidarietà che si pone come una buona pratica a livello nazionale ed europeo. <Il diniego dei ricchi abitanti di Goro in provincia di Ferrara che hanno avuto timore ad ospitare 12 donne fuggite da violenze, guerre e miseria – puntualizza Petraroia – , si scontra con la disponibilità degli abitanti di Lampedusa che da anni soccorrono i migranti e nella sua modestia anche con la disponibilità delle piccole comunità del Molise.
In questo contesto serve però fare chiarezza sui centri di accoglienza temporanei e straordinari del Molise per conoscere luoghi, numeri, strutture e servizi, evitando di tenere all’oscuro le istituzioni regionali, provinciali e comunali del nostro territorio. Il Ministero dell’Interno pubblichi i dati sui centri che accolgono i profughi in Molise e si accerti che gli operatori rispettino le convenzioni firmate e in base alle quali vengono pagati.
Contestualmente rimane da risolvere il problema dell’assistenza sanitaria ai migranti che ho sollevato con una specifica interpellanza finalizzata a restituire certezze ai profughi, ai rifugiati, ai minori stranieri, agli operatori e alle comunità locali. Da ultimo – conclude Petraroia – bisognerebbe intervenire sugli ostacoli che si frappongono alla diffusione e all’attuazione dei Protocolli per impiegare in attività di pubblica utilità i migranti a vantaggio di un più rapido inserimento sociale e di una più proficua integrazione con la comunità ospitante>.
© RIPRODUZIONE RISERVATA