CAMPOBASSO – La Sea per sopperire alla carenza di personale ha approvato una bozza di convenzione esterna con l’Ufficio di Esecuzione penale esterna avvalendosi del personale del lavoro socialmente utile degli ex detenuti e delle persone in messa alla prova che hanno aderito al progetto riparativo.
In attesa della riorganizzazione della Sea SpA, dunque, le sette persone che, attualmente, sono adibite allo spazzamento dell’intera città, avranno come supporto altra forza lavoro, dando l’opportunità, a coloro che rientrano nella categoria di persone individuate nella bozza di convenzione, di iniziare un percorso di reinserimento nella società, attraverso un servizio indispensabile in favore della collettività.
La Sea, in sostanza, si rende disponibile a inserire nella propria struttura condannati o imputati in attività non retribuite, a beneficio della collettività, nei servizi che svolge per realizzare le proprie finalità statutarie e istituzionali.
La categoria delle persone in regime di messa alla prova è stata introdotta nell’ordinamento italiano nel 2014, riguarda i reati puniti con la pena pecuniaria o con la pena detentiva non superiore ai quattro anni e consiste nella sospensione del procedimento penale prima del giudizio, con un programma di trattamento il cui periodo è deciso dal magistrato. L’esito favorevole della possibilità concessa all’individuo consente allo stesso di poter chiedere l’estinzione del reato.
“Lo svolgimento di attività a beneficio della collettività – il commento del CdA della Sea – ci consente di raggiungere un triplice obiettivo: il recupero sociale dell’autore del reato, la riparazione del danno commesso ai danni della collettività e, dunque, rendersi utili alla Sea e alla comunità con azioni di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini. Il nostro ordinamento giuridico è volto al recupero del reo e, dunque, la nostra struttura si mette a disposizione per quell’obiettivo supremo cui mira la condanna penale”.
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