CAMPOBASSO – Il Tar Molise, con ordinanza 153, ha sospeso l’efficacia della graduatoria redatta dall’Arsarp per il conferimento di incarichi di collaborazione a personale dell’Area di supporto Amministrativo che avrebbe dovuto occuparsi dell’attuazione del Programma di sviluppo rurale, sia per la vecchia che per la nuova programmazione.
“L’avviso pubblico -spiegano Vincenzo Iacovino e Vincenzo Fiorini, legali che hanno curato il ricorso – aveva destato non poche perplessità sia tra gli esclusi che avevano denunciato scarsa trasparenza nella procedura, sia tra diversi esponenti politici che avevano fortemente stigmatizzato l’assegnazione degli incarichi a numerosi amministratori pubblici, sindaci e consiglieri di comuni del campobassano, alcuni dei quali successivamente eletti anche consiglieri provinciali alle ultime elezioni”.
A rivolgersi ai due avvocati era stato Pasquale D’Ambrosio che, come tanti giovani laureati molisani, si era visto escluso dalle graduatorie. Il giovane non aveva accettato le modalità poco chiare di svolgimento della prova selettiva e ha conferito mandato ai due avvocati per tutelare i suoi diritti.
Il Tar, accogliendo le tesi dei legali, nel bloccare la procedura selettiva, ha confermato i dubbi sulla regolarità della procedura, evidenziando che “le censure proposte avverso la procedura selettiva sono fornite del necessario fumus di fondatezza, attesa l’anomale modalità di espletamento della selezione che, tra l’altro, sembra non aver garantito il rispetto della regola fondamentale dell’anonimato della procedura concorsuale”.
“L’Arsarp oltre a sospendere l’assegnazione di nuovi incarichi, dovrebbe necessariamente procedere in via di autotutela alla immediata revoca degli incarichi già conferiti, onde evitare – concludono gli avvocati – conseguenze di natura contabile e penale”.
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