
RELIGIONE – Tutti i sacerdoti potranno assolvere in confessione i responsabili del peccato di aborto (la donna, ma anche il personale medico e paramedico che pratica l’intervento). Il PAPA lo ha stabilito nella lettera apostolica “Misericordia et misera” pubblicata a conclusione del Giubileo. Ci sarà quindi una rivisitazione del codice del diritto canonico. Il PAPA, però, resta fermo nel condannare l’atto in sé: “Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente.
Con altrettanta, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre. Ogni sacerdote si faccia guida, sostegno e conforto nell’accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione”. Nel documento si cerca, inoltre di riconciliarsi con i sacerdoti appartenenti alla “Fraternità di San Pio X” (Lefebvriani) riconoscendo la validità (fino a nuove disposizioni) dei sacramenti da essi amministrati.
Altre novità riguardano il prolungamento del ministero straordinario dei “missionari della misericordia” (un migliaio di sacerdoti apostoli della confessione nei mesi del Giubileo), l’istituzione della “Giornata mondiale dei poveri” da tenere nella XXXIII domenica del Tempo ordinario (circa alla metà di novembre) e la promozione in ogni comunità di una domenica annuale “dedicata interamente alla parola di Dio”, cioè alla conoscenza della Bibbia.
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