REFERENDUM – Renzi a Campobasso, i…. SI dei consiglieri del Pd

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CAMPOBASSO – Il Premier Renzi sarà in Molise la prossima settimana. Ancora sconosciuta la sede. Una tappa per il Referendum che provoca già molta attesa e quindi curiosità  soprattutto per tutte quelle affermazioni ripetute più volte in Tv e piazze riferite al comportamento dei consiglieri Pd del Molise in vista del voto referendario. Che per alcuni è orientato sul NO. Una scelta, infatti, bacchettata dal Premier e valutata come una presa di posizione e di mantenimento di rendita che punta alla conservazione in sostanza dell’indennità mensile attuale di circa 10 mila euro mensili contro, in caso di successo del SI, di un appannaggio di circa 4 mila euro tanto quanto percepisce il sindaco del capoluogo regionale di Campobasso. Evidentemente un comportamento che il presidente Renzi non riesce a mandare giù lasciando qualche zona d’ombra sul Molise, una piccola regione sulla cui entità geografica e peso politico per le sue dimensioni paragonate ad un quartiere di una grande città, già ha posto molto osservazioni abbastanza caustiche poi strada facendo ritrattate. Ma il Premier parla di consiglieri del Pd ostinati sul NO. Di fedelissimi sono rimasti soltanto il Governatore Frattura e Veneziale. Il vicepresidente e assessore Facciolla è fedele al governo regionale sta sul  SI ma non è un tesserato Pd. Critica o neutra quella di Totaro capogruppo a palazzo D’Aimmo su cui si scaglia anche l’ira della segretaria del partito democratico Fanelli che invita il consigliere regionale di San Martino in Pensilis a dimettersi almeno dalla carica di capogruppo. Fanelli ricorda che lui più di tutti dovrebbe attenersi alle linee del partito godendo anche dell’appannaggio da capogruppo. Su Scarabeo non ci sono dubbi. Defilatosi dal Pd attraverso una serie di dichiarazioni in aula che ne fanno magari un dissidente ufficiale da tempo vuole rimanere per combattere. Petraroia ha preso altra strada nella Sinistra nazionale. Qualche altro NO appartiene al centrosinistra ma non del Partito democratico. Insomma una compagine da ricostruire, dove ci sono i NO probabilmente per le ragioni evidenziate da Renzi, ma soprattutto dove si alimentano e prosperano ragioni politiche radicate in motivazioni personali rispetto al governo regionale non oggi ma già da tempo. Quindi quando sentiamo dire dal presidente del Consiglio: <in Molise i consiglieri regionali del Pd votano Si>, sarebbe meglio che dicesse <in Molise votano SI soltanto tizio e caio>.

Aldo Ciaramella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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