CERRO AL VOLTURNO – In merito alla notizia della costruzione di una centrale idroelettrica sul fiume Volturno, in agro di Cerro al Volturno, Domenico Izzi (già amministratore del Comune) scrive al sindaco Remo Di Ianni per alcuni chiarimenti.
“Poche settimane fa – si legge nella missiva – si è appreso che la Regione Molise ha deliberato una concessione per derivare acqua pubblica per uso idroelettrico dal fiume Volturno, con opera di presa in località Petrariello e restituzione in località Petrara in agro di Cerro al Volturno. L’opera è stata aggiudicata alla ditta SEA – srl con sede in Napoli, per la durata di trenta anni. Si tratta di una captazione in alveo e poi una immissione in condotta forzata per circa 1500 metri fino all’edificio della centrale idroelettrica a valle.
Suscita stupore e sconcerto che di un fatto così rilevante fossero completamente all’oscuro i cittadini di Cerro. Se l’attuale Amministrazione comunale ritiene che il progetto in questione abbia rilevanza positiva per la cittadinanza, come mai nulla è stato comunicato ai diretti interessati, cioè ai cittadini?
E’ pur vero che, in anni passati (e precisamente nel 2012) era stato affisso all’albo pretorio un avviso. Ma l’affissione all’albo è una procedura che tutela i diritti “individuali” delle singole persone, mentre la concessione del prelievo acque è circostanza che non si limita a incidere sui singoli diritti privati, ma rappresenta una questione di grandissima rilevanza collettiva, e quindi non si limita a tutelare i diritti privati, ma è materia di interesse comune.
A quanto risulta – continua Izzi – non è stata fatta una analisi particolareggiata sulle conseguenze ambientali del tratto di fiume fra il punto di prelievo e il punto di restituzione dell’acqua al Volturno.
Grandi sono le preoccupazioni per le conseguenze che la captazione potrebbe provocare. Le associazioni ecologiste e di tutela paesaggistica sottolineano l’importanza di quell’area non solo per i Comuni di Cerro e Rocchetta, ma anche per l’intera area dell’Alto Volturno.
Si tratta di un sito di “Interesse comunitario” dove sono presenti specie rare di animali, di particolare importanza scientifica. In caso di captazione dell’acqua, si prevedono effetti negativi per i pesci e per gli altri animali che utilizzano quell’area.
E’ vero che va stimolato il passaggio dalle energie non rinnovabili (carbone, petrolio, metano) alle energie rinnovabili (acqua, sole, vento): ma ciò deve avvenire tenendo conto del fatto che un cardine della buona amministrazione consiste nella “efficienza”, cioè del rapporto tra “costi” e “benefici” dell’attività amministrativa. Ebbene: quali saranno i “benefici” di questa opera?
In qualità di ex amministratore del Comune di Cerro desidero sottolineare che il Consiglio Comunale deve essere investito di questa problematica, poiché tale Consiglio è il cuore della vita democratica della collettività locale. E’ responsabilità del Sindaco convocare il Consiglio ogni volta che siano in gioco gli interessi ed il futuro del territorio.
Il “parere” del Comune è espressione cruciale della democrazia, anche quando non viene richiesto dalla legge, e non deve essere espresso da un singolo funzionario o dal Sindaco come persona singola, ma è di competenza del Consiglio Comunale. Come mai il Consiglio Comunale di Cerro su questa materia – incalza – non è mai stato convocato? Come mai c’è il silenzio dell’amministrazione comunale su questa questione così importante e scottante per la valle del Volturno?
Si chiede dunque che l’Amministrazione comunale svolga il suo ruolo fondamentale, cioè di essere il canale di comunicazione tra i cittadini e le autorità che intervengono sul territorio del Comune. Ciò è tanto più importante, quando si tratta di incidere sul paesaggio e sull’ecosistema; non si deve dimenticare che “La Repubblica tutela il paesaggio” (art.9 della Costituzione). Questa mia nota, nel pieno rispetto dell’autonomia del Consiglio Comunale, è soltanto un contributo costruttivo, dettato dall’amore per il mio paese e – conclude – per la Valle del Volturno”.
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