CAMPOBASSO – E’ una situazione, si può dire di normalità, quella del Molise regione confinante con due realtà ad alto rischio come Puglia e Campania dove prosperano, invece, situazioni abbastanza intense di criminalità, ma di fronte alle quali, tuttavia, non bisogna abbassare la guardia perché le incursioni malavitose e il tentativo di radicalizzare fenomeni di camorra e mafia sono striscianti spesso evidenti.
Questo in sintesi quanto scaturito dalla visita della Commissione nazionale antimafia oggi a Campobasso dove la presidente Bindi ha rimarcato i settori più allo scoperto e quindi quello economico.
Le operazioni di Polizia che hanno portato al sequestro di attività finanziarie, di stazioni di servizio di carburanti di immobili e di esercizi nel settore trasporto e nella ricettività e ristorazione, parlano abbastanza chiaramente di deviazioni in regione di capitali sporchi e di attività criminali.
Dopo la visita in Puglia di due giorni fa, ieri la presidente della Commissione antimafia insieme agli altri componenti dell’organismo parlamentare ha incontrato a Campobasso nel palazzo della Prefettura del capoluogo regionale le massime autorità del Governo locale, quindi Prefetti, Questori, Procuratori, e massimi rappresentanti delle forze dell’ordine.
L’on. Bindi nel tracciare il resoconto di quanto ha valutato nelle relazioni presentatele ha sottolineato ch rispetto ad altre Regioni il Molise non ha una malavita autocotona ma riceve infiltrazioni malavitose dalle regioni vicine.
Ovviamente ha detto la presidente della Commissione antimafia oltre al lavoro egregio che svolgono le Forze dell’ordine e la Magistratura, serve la collaborazione di cittadini, degli imprenditori delle banche soprattutto laddove i tentativi di incursione sono molto frequenti e spesso tracciabili.
Un risultato che naturalmente fa il paio con un apparato di vigilanza, giudiziario e di controllo ben definito e stabilizzato per il futuro certamente non in via di smantellamento come pare si avvii in Molise.
Cominciando dalla Corte di appello. Rosy Bindi su tali considerazioni ha assicurato che se ne farà interpetre e portavoce, una volta rientrata a Roma, presso il Governo centrale.
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