STRAGE DI CAPACI – Bisogna partire dal 1979 per capire cosa accadde nel 1992 e da quali rischi democratici fu attraversata l’Italia con le stragi di Capaci e di via D’Amelio. Con i massacri del 23 maggio e del 19 luglio. Legati a doppia mandata.
Un anno, il 1992, spesso definito lo spartiacque che con le sue devastazioni cominciò a scuotere davvero un intero popolo. Una comunità già segnata dalla «morte della speranza dei palermitani onesti», giusto per ricordare un amaro epitaffio vergato dieci anni prima da mano anonima.
In tutta Italia, oggi si celebra il 25esimo anniversario della strage di Capaci in cui furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Tante, come ogni anno, le manifestazioni in programma nel capoluogo siciliano, dove oltre al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono attesi oltre mille studenti provenienti da tutta Italia a bordo della nave della legalità.
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