
CAMPOBASSO – La responsabile della funzione pubblica della Cgil Molise Susanna Pastorino riapre il caso sanità e dichiara
“Generano forti perplessità le dichiarazioni del Presidente della Regione Molise riguardo alle modalità di trasformazione del POS 2015/2018 per il rientro dal disavanzo sanitario in legge dello Stato. L’aver più volte sottolineato che la volontà di cristallizzarlo in una legge sia maturata nelle segrete stanze del Governo Regionale per essere, poi, accolta e condivisa dal Governo Nazionale, determina una questione democratica e costituzionale nel nostro territorio”
E quindi dopo aver fatto una serie di considerazioni e valutazioni sul sistema messo in piedi dal governo regionale e le tappe che ha attraversato propone.
“E’ evidente che il Governo Regionale ha posto in essere una azione di resa riguardo alle scelte politiche e amministrative della Sanità Regionale, e questo non può non incidere anche sul perdurare della gestione commissariale: ora che il POS non riveste più il carattere di documento amministrativo “straordinario” – attuabile mediante l’adozione di Decreti Commissariali calati dall’alto – ma di legge “ordinaria” dello Stato, non è fuori luogo ipotizzare che la riorganizzazione sanitaria possa tornare nel naturale alveo della gestione politica e amministrativa regionale consentendo, in tal modo, al Consiglio Regionale e alla Dirigenza Amministrativa di riappropriarsi delle competenze e funzioni congelate da ben dieci anni.
Tante, troppe, sono le scelte politiche che scuotono il SSR – conclude la Pastorino – e che mettono fortemente in discussione i pilastri del Servizio Sanitario Pubblico nella nostra Regione; ossia prevenzione, cura e riabilitazione. Per questo, la FP CGIL Molise ritiene, ormai, necessario e improrogabile riaprire una campagna di sensibilizzazione sul territorio e portare la “Questione Sanitaria Molisana” all’attenzione del Presidente della Repubblica in qualità di soggetto Istituzionale garante dell’attuazione della Costituzione”.
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