
ISERNIA – La Provincia e i Comuni di Isernia e Pettoranello del Molise si uniscono per chiedere al Ministero delle Attività Produttive l’autorizzazione al riutilizzo dell’area Ittierre. In una nota, gli Enti locali hanno illustrato al Ministero un progetto che ha come scopo quello di innescare un processo di ri-partenza del sistema moda molisano.
“Ripartire da un luogo, – si legge – Pettoranello del Molise, da un’importante storia industriale, Ittierre, da un patrimonio di competenze moda ancora oggi capaci di creare nuove opportunità di sviluppo imprenditoriale e occupazionale”.
Il progetto “Laboratorio Moda Molise”, promosso dall’Associazione Euridit, nasce proprio per il riuso temporaneo dell’area ex-Ittierre, un’area che ha un forte valore simbolico per il rilancio del settore moda in regione, considerando anche il fatto che l’attuazione del progetto eviterebbe il degrado della zona e dei macchinari.
Le amministrazioni intendono creare un “Polo di Formazione e servizi innovativi” con il quale accelerare il processo di sviluppo del settore e fanno sapere, inoltre, che la proposta ha riscosso già l’interesse di imprese e organizzazioni professionali e sociali.
Nella nota inviata al Ministero gli Enti illustrano alcune ipotesi di iniziative volte al riuso che potrebbero svolgersi temporaneamente e senza alcun costo per la gestione commissariale. Ad esempio: la creazione di un “Polo tecnico professionale”, con il coinvolgimento del Liceo Artistico di Isernia e dell’Accademia di Belle Arti ‘Aldo Galli’ – IED di Como; la creazione di un Centro sperimentale “I colori della natura”, dedicato al tema della colorazione naturale dei tessuti, con la partecipazione, tra gli altri, del Dipartimento di Bioscienze e Territorio dell’Unimol e del CNR di Biella.
“È del tutto evidente – si conclude la nota – che il riutilizzo del sito, nel valorizzare lo stesso, potrebbe stimolare qualche impresa, o aggregazione di imprese, ad insediarsi operativamente nell’area anche alla luce dei benefici previsti in virtù del riconoscimento di “area di crisi complessa” disposta dal Ministero delle Attività Produttive”.
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