VENAFRO – La Schola Cantorum “Lino Cappello” a Cassino per il 70° anniversario della Chiesa S. Antonio di Padova

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EVENTO – Venerdì 20 ottobre, in occasione dei festeggiamenti per il 70° Anniversario dalla Consacrazione della Chiesa S. Antonio di Padova a Cassino, alle ore 21 la Schola Cantorum “Lino Cappello” di Venafro eseguirà il Requiem Kv626 di Mozart.

Dopo il successo ottenuto lo scorso 23 aprile 2017 e con le successive repliche, la prestigiosa Schola Cantorum riproporrà quest’opera di eccelso valore musicale e spirituale, capolavoro della musica classica, anche per il territorio del cassinate.

Composta da Mozart nel 1791, l’opera rappresenta il confronto dell’uomo con la sua più grande paura: la morte. Vengono così a fondere insieme, in un canto soave che si eleva al cielo, l’immagine della morte con l’immagine della potenza salvifica e magnanima di Dio. Il tema di morte, semplice ma ricchissimo, espresso e quasi rubato tra una voce e l’altra, viene subito scacciato da Mozart introducendo l’idea di speranza e di riposo eterno aspettato ed infinito: “Et lux perpetua luceat eis”. Il “luceat eis” rappresenta quindi, rivolto al Signore, un grido di pietà sussurrato e malinconico.

Nell’opera si alternano, in un crescendo di preziosismi e straordinarie polifonie, momenti di profondo “patos” ed istanti di indicibile speranza: dall’atmosfera quasi rassicurante del “Kyrie” all’impetuoso Dies Irae, per poi procedere con lo struggente “Lacrymosa” e l’esplosivo “Confutatis”, ed ancora con l’esplosivo “Rex Tremendae” ed il leggiadro “Domine Jesu”, fino a giungere ad un tema di ristoro ed appagamento d’animo con l’Hostias’’.

A scandire ulteriormente le più profonde armonie dell’animo umano, in un totale abbandono verso l’eterno, sono di certo i brani più soavi come il “Tuba mirum”, il “Recordare” ed il “Benedictus”, ove un quartetto di solisti si alterna in un divenire di fraseggi e preziosismi canori tali da proiettare l’ascoltatore quasi in un’atmosfera irreale di eccezionale armonia. Il susseguirsi di emozioni e temi di straordinaria musicalità e polifonia conduce la mente gradualmente verso il culmine dell’opera, rappresentato dall’Hosanna del Sanctus scritta come una breve fuga di eccezionale valenza ritmica.

I 25 coristi saranno accompagnati dall’organo del noto Marciano Oliva e diretti dal maestro Angela Cicerone, insieme ai soliti soprano Francesca De Luca, contralto Chiara Cuzzi, tenore Geraldo D’Agosto, basso Filomeno Pitocco, che ricreeranno un’atmosfera di straordinario livello musicale, culturale e spirituale, in un altrettanto eccezionale contesto religioso di massima solennità, che già si preannuncia denso di presenze ed attenzioni.

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