
SANTA CROCE DI MAGLIANO – Grande successo per la treccia di Santa Croce di Magliano alla manifestazione nazionale sulle tipicità dei piccoli comuni italiani, organizzata dalla Coldiretti a Roma.
Tra le protagoniste indiscusse Maria Antonietta Paladino, dell’azienda agricola Paladino di Santa Croce, artefice della splendida treccia di mozzarella per la quale anche il presidente nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha avuto parole di elogio.
A soli 30 anni, Maria Antonietta è alla guida dell’azienda che produce il celebre latticino. Dopo la laurea in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali, ha aderito ad un bando del Psr per il primo insediamento e l’ampliamento e miglioramento aziendale e dal 2016 è alla guida dell’azienda di famiglia che dirige con l’ausilio del fratello, della sorella e dei genitori.
Un’azienda, quella dei Paladino, ubicata fra i comuni di Santa Croce di Magliano e San Giuliano di Puglia, con un’estensione di oltre 40 ettari coltivati a seminativi, tre a oliveto e con una stalla ci circa 30 capi da latte di razza “pezzata rossa”. Tutti i capi vengono alimentati esclusivamente con le produzioni aziendali secondo la logica di una filiera a km zero. Il latte prodotto viene lavorato secondo la tecnica “a crudo” dando vita ad una variegata gamma di formaggi freschi, stagionati e a pasta filata, il cui fiore all’occhiello è la celebre “Treccia di Santa Croce”.
La treccia, vero e proprio prodotto autoctono inserito anche ne “Atlante dei prodotti tradizionali della regione Molise”, veniva anticamente preparata dalle donne del paese solo in occasione dei festeggiamenti della Madonna dell’Incoronata, l’ultimo sabato di aprile. Oggi invece è possibile trovarla ogni giorno nel laboratorio caseario aziendale a Santa Croce, in molti punti vendita del basso Molise e ordinarla, nelle sue varie dimensioni, per farla giungere in ogni parte d’Italia.
Un esempio positivo, quello di Maria Antonietta, che fa riflettere su come i giovani possano sfruttare con passione e impegno le potenzialità dell’agroalimentare restando nella propria terra d’origine, riscoprendone le peculiarità e valorizzando antiche tradizioni.
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