SANITA’ – Mancata nomina del commissario ad acta, è un bisticcio, pasticcio o un capriccio?

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CAMPOBASSO – Commissario ad acta per la sanità si, commissario ad acta no a Donato Toma.

Un bel rompicapo che non viene almeno per ora risolto dal Governo centrale, E a questo punto  ci pare una querelle tutta politica se è vero come è vero che il Consiglio regionale del Molise, tranne i Cinque stelle, ha sollecitato o consigliato con un ordine del giorno il Governo nazionale a nominare il presidente della Giunta regionale commissario ad acta così come è stato fatto in tutte le Regioni, se è vero come è vero che la Conferenza Stato Regioni si è espressa in questa direzione a sostegno di Toma, se è vero come è vero e questo ci pare davvero una situazione incongruente e inaccettabile che ci possano essere ancora al momento altre cariche al fianco del commissario ad acta decaduto con l’elezione del nuovo governo regionale, di cui però non si fa alcuna menzione nelle e che graverebbero sui costi della sanità locale.

Il tutto si confina in un tris di contingenza tinto evidentemente da tre probabili emozioni dove la fanno da padrone rivendicazioni e polemiche cocenti e situazioni politiche nuove e vecchie che riportano un confronto che non costruisce nulla.

Allora siamo di fronte ad un bisticcio pasticcio o capriccio?

BISTICCIO – Noi crediamo più politico che pratico tra il Movimento dei Cinque stelle e il Governatore Toma più che la maggioranza che ad onor del vero vediamo alquanto assente dal problema come se riguardasse soltanto il presidente della Regione e non la sanità regionale la cui rappresentazione legislativa è conferita anche a lei. Il mandato del commissario ad acta ci pare naturale venga affidato al presidente in carica che dovrebbe ricondurre al rientro la sanità entro il 31 dicembre di quest’anno con una riprogrammazione e pianificazione che è in capo all’attuale amministrazione di palazzo Vitale. Ci parrebbe strano e vago che tutto questo, tenendo fuori ogni considerazione politica che non ci appartiene, venga messa nelle mani di un terzo soprattutto proveniente da fuori regione con una spesa che aggraverebbe i costi regionali e che dovrebbe con le evidenti difficoltà di una presa di coscienza di un tema così vasto e  ispido in breve tempo. Quello che potrebbe avvenire dopo se questi appaiono i timori, è anche sotto il controllo di chi ora contesta, quindi le paure sembrano più di ordine politico che pratiche.

CAPRICCIO – Potrebbe esserlo anche qui. L’esigenza di andare verso una soluzione Toma commissario, mettendo da parte per un momento l’opportunità della scelta che già abbiamo illustrato sopra, dovrebbe rientrare in quell’ottica di alleanza che il centrodestra ha adottato in campagna elettorale messa in discussione successivamente e poi definita diversamente  con il contratto di programma Cinque stelle Lega da cui, però, Toma chiede soprattutto a Salvini e compagni di riconsiderare alcune determinazioni non di opportunità ma soprattutto di estrema funzionalità e praticità come questa del commissario ad acta attraverso una sorta di “protezione” volta però a Roma è compagna di viaggio con il M5S che il Molise è opposizione.

PASTICCIO  – E’ un bel pasticcio da quanto abbiamo puntualizzato sopra nelle ultime righe e quanto si presenta agli occhi e quindi all’attenzione dei molisani che ora rischiano che la sanità resti ferma sulla revisione di alcuni servizi del personale e quant’altro. Dati e situazioni, come ha detto Toma oggi, supportati da Asrem e dalla Direzione regionale alla sanità che mettono con le braccia conserte i vertici Asrem aspettando l’arrivo di nell’individuazione di una carica che al momento è imprescindibile da quella del Governatore. Insomma la Lega qui in Molise è alleata di Toma che a sua chi  firmi decreti e provvedimenti. Un pasticcio al veleno la cui conclusione sembra prevedibile se si considerano le valutazioni della ministra alla sanità Grillo di alcune settimane fa e dei pentastellati di palazzo D’Aimmo sull’argomento che comunque si cerca di ricomporre con una nomina diretta o una soluzione mediata. Non sappiamo però in che modo. Due figure prefiguratamente eterogenee su un problema che ha rappresentato il tormentone degli ultimi 5 anni su un vertice da commissario piazzati alla riorganizzazione e al controllo della prima industria del Molise potrebbero scoppiare da subito.

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