TRASPORTO DIALIZZATI – Croce Azzurra: Calenda poco informata o bugiarda

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ISERNIA – E’ ancora polemica in provincia di Isernia sul trasporto dializzati. Dopo l’attacco del consigliere regionale leghista Filomena Calenda, arriva la piccata replica della Croce Azzurra.

“Carissima consigliera Calenda, vorrei puntualizzare alcune cose che, a quanto pare, o le sono sfuggite oppure non ne è realmente a conoscenza, come Lei contrariamente sostiene – puntualizza il presidente dell’associazione Massimiliano Cicchino -. Anzitutto tale situazione non è affatto “figlia della volontà di voler anteporre logiche economiche alla salute dei nostri concittadini” come ha espressamente scritto. Piuttosto, si informi meglio di come realmente sono andate le cose!”.

Cicchino quindi prosegue: “A me pare che Lei risulta essere molto poco informata, pertanto ora cercherò di darle delucidazioni in merito alla vicenda che, sostengo e ne son certo, stia più a cuore a me che a Lei, che probabilmente un cuore neanche ce l’ha. Per prima cosa voglio precisare che il servizio di trasporto dializzati per la zona di Venafro, già partito e perfettamente funzionante, sarà garantito dalla mia associazione Croce Azzurra per un anno intero fino al 12 febbraio 2020 per un importo di €29.500,00, importo del quale ad oggi non mi è stato dato alcun 80% del quale Lei parla. Poiché affidatario del bando della zona di Venafro e, poiché tengo a cuore la situazione dei dializzati, ho dato la mia disponibilità gratuitamente al termine del servizio (31/12/2018) affidato in precedenza alla Cooperativa Css. Da quel momento ho più volte invita pec sia all’Azienda Sanitaria che, per conoscenza, alla presidenza regionale, alle quali ad oggi ancora non ho mai ricevuto risposta”.

Poi, spiega ancora il presidente della Croce Azzurra, “ho tuttavia garantito il servizio gratuitamente a partire dal 1 gennaio senza chiedere alcuna remunerazione. Quello che ho chiesto, attraverso svariate pec, all’Azienda Sanitaria, e dalla quale non ho mai ricevuto riscontro, è stata solamente la volontà di ricevere almeno una regolarizzazione del servizio offerto, ovvero una autorizzazione. Ad oggi nulla mi è stato dato ed io, che Lei mi ha definito essere “paladino della giustizia e salvatore della Patria”, non posso continuare un servizio che chiaramente per l’Azienda Sanitaria è terminato il 31 dicembre 2018, oltretutto senza detenere neanche l’autorizzazione a svolgere tale servizio. È chiaro che la volontà dell’Asrem è quella di adeguarsi alle condizioni delle altre regioni ove per i dializzati c’è solamente un rimborso carburante pari ad un quinto delle spese da affrontare”.

“A questo punto – illustra la situazione Cicchino -, dopo aver ottenuto solo un incontro con il direttore sanitario Forciniti e il direttore di zona De Bernardo, ai quali era chiaro che il servizio fosse ormai conclusosi il 31 dicembre 2018, e senza aver ottenuto alcuna autorizzazione (sottolineo autorizzazione e non parlo di alcun riscontro economico) debbo necessariamente sospendere il servizio. Questo è l’unico e vero motivo per cui la Croce Azzurra su è dovuta fermare! È il malato che sceglie, io non ho la presunzione di elemosinare trasporti o soldi ai dializzati che, a mio modesto parere, sono coloro che risentono maggiormente di tutte queste pagliacciate. Tengo inoltre a precisare che i dializzati che vorranno continuare ad usufruire del mio servizio saranno da noi sempre ben accolti!”.

Infine, il presidente della Croce Azzurra, conclude: “Cara consigliera le Sue bugie ora mi hanno stancato, dei problemi che ci sono nella “vostra politica” io non voglio avere nulla a che fare. Questa è l’ultima volta che utilizzo i mass media e i social network per rispondere alle Sue orride bugie e disinformazione. Alla prossima occasione procederò direttamente per vie legali. Piuttosto pensi a quanto sta facendo con la sua politica…  A buon intenditor, poche parole”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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