CAMPOBASSO – Sanità e futuro dei neolaureati in medicina. Ci riempiono di gioia e di orgoglio le valutazioni e i propositi di marca Cinque stelle pronunciati nel corso di una conferenza stampa a tema tenutasi stamane a palazzo D’Aimmo dove è stata presentata una mozione elaborata dai pentastellati e quindi prossimamente in discussione in Consiglio regionale. Bisogna, però, che al di là dell’enfasi di entusiastiche previsioni che noi tutti vorremmo che diventassero fatti concreti capire che la sanità ospedaliera soprattutto quella del Cardarelli dove insiste la Facoltà di medicina riacquistasse altra sostanza e riprendesse corpo capacità forze umane e professionalità sottratti e dispersi nel corso degli anni e soprattutto negli ultimi anni. Basta recarsi e farsi un giro nello stesso nosocomio regionale per assistere alla “desertificazione” dei luoghi dove prima c’erano reparti, impegno professionale e in alcuni Divisioni anche profili di eccellenti prestazioni.
Non si può parlare, perciò, di giovani di borse di studio di interventi per trattenere i neo laureati in medicina in specialistiche che al momento non ci sono. Le scuole di specializzazioni esistenti sono quelle in biologia clinica e di radiologia. Di altro, non c’è nulla se non alcuni accordi per altre scuole che però sono dislocate fuori regione. Un’offerta quasi inesistente, con 6 o 7 specializzandi in tutto, rispetto a quanto potrebbero essere le aspettative di giovani medici che aspirano a entrare in scuole di alta formazione specialistica ma anche a quelle classiche come ginecologia ostetricia pediatria ortopedia urologia cardiologia etc. E i molisani che vanno fuori a formarsi non ritornano più in Molise perché altrove trovano condizioni professionali economiche e di confronto innovativo superiori.
Allora, amici di Cinque stella, mi spiegate come si fa a trattenere i giovani o a istituire borse di studio di fronte a uno spettro così ridotto formativo? Quindi, pensiamo a riqualificare al massimo l’offerta del Cardarelli a costituire all’interno di quest’ultimo un azienda sanitaria universitaria come ce ne sono altrove, o un Policlinco e soprattutto che l’Università e la facoltà di Medicina abbiano docenti ordinari per quelle specializzazioni che oggi neppure sulla carta possono essere pensate in assenza di quanto. E per tutto questo bisogna ragionare oltre che in termini riorganizzativi rivoluzionari rispetto alle politiche portate avanti in questo settore sino a oggi che hanno prodotto tagli ovunque, anche e soprattutto in termini finanziari perché un’operazione di alta ripianificazione della Facoltà di medicina all’interno del sistema sanitario Molise richiede investimenti da parte dei Ministeri competenti di parecchi milioni di euro. E allora andiamo a bussare ai Ministeri pentastellati e a quelli della Lega con un progetto di estrema concretezza e fattibilità per il futuro dei nostri giovani laureati in medicina e a sostegno della nostra offerta sanitaria che genererà certamente maggiore fiducia anche nei cittadini.
Il direttore
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