ISERNIA – Donne… in arte all’ospedale “Veneziale”

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FESTA DELLA DONNA – “Donne… in arte al Veneziale“. Spesso condizionamenti culturali fanno emergere un’immagine della donna non rispondente alla realtà, in quanto solitamente confinata ai ruoli stereotipati legati perlopiù al mondo domestico o al ruolo seduttivo.

In generale, le donne si distinguono per creatività, senso pratico, per capacità relazionali e sociali in ogni situazione e oggi sempre più donne rivestono ruoli direttivi e decisionali. Esiste un cervello al femminile e le tecniche di neuroimaging hanno dimostrato che, sul piano funzionale, nella donna esistono delle differenze rispetto all’uomo di alcune strutture cerebrali.  Una minore specializzazione dell’emisfero cerebrale, con minore asimmetria rispetto all’uomo, la presenza di strutture preposte al linguaggio in entrambi gli emisferi cerebrali (rigidamente a sinistra nell’uomo),  le connessioni interemisferiche molto più ricche nella donna,   spiega come in patologie cerebrali, dove viene compromesso il linguaggio, per la donna ci sono più possibilità di riabilitazione. Fin dagli anni ’50, la psicologia del comportamento ci insegna che esiste una differenza nel modo di ragionare, di affrontare problemi e trovare soluzioni: l’uomo ha una mente detta “lineare”, si impegna fino in fondo su una e una cosa soltanto, che assorbe tutta intera la sua attenzione; la donna ha invece un  cosiddetto “pensiero circolare”, che la mette in grado di eseguire contemporaneamente più compiti, diversificati tra loro. Il dono della maternità è l’apoteosi dell’essere speciale donna che viene riassunto nelle parole di Madre Teresa alla Conferenza di Pechino: “… l’amore di una donna è uno dei volti dell’amore di Dio. L’amore di un uomo è un altro volto di questo stesso amore.

L’uomo e la donna sono entrambi creati per amare, ma ognuno in modo diverso; l’uomo e la donna si completano l’un l’altro, e tutti e due insieme manifestano l’amore di Dio molto meglio di quello che potrebbe fare ciascuno separatamente. Questa potenza speciale di amore che hanno le donne non è così evidente come quando esse diventano madri. La maternità è il dono che Dio fa alle donne. Quanto dobbiamo essere riconoscenti a Dio per questo dono che porta una così gran gioia al mondo intero, agli uomini come alle donne…” .

Non sempre la donna viene apprezzata per le sue capacità di conciliare più ruoli e per le sue intrinseche caratteristiche ma spesso i mass media fanno emergere  una immagine della donna ridotta alla pura oggettivazione del suo corpo, mortificandone la dignità. E’ questo tipo di cultura che alimenta il dramma del femminicidio che miete vittime in tutti gli strati sociali del nostro tempo. Oltre cento donne in Italia, ogni anno, vengono uccise da uomini, quasi sempre quelli che sostengono di amarle.

Ai femminicidi si aggiungono violenze quotidiane che sfuggono ai dati, perché consumate tra le mura domestiche ma che, se non fermate in tempo, rischiano di fare altre vittime. Molto poco si fa per far emergere le potenzialità e le qualità positive delle donne e molto poco si parla della ricchezza di risorse che le donne apportano nella famiglia e in tutti i settori  della società. In occasione dell’8 marzo, vogliamo ricordare che l’arte delle donne è uno strumento di liberazione e di crescita nella misura in cui riesce a far emergere ciò che ogni donna possiede come patrimonio umano di dignità e di valori, che riesce a valorizzare il proprio corpo non come mero strumento di piacere ma come strumento di relazione. L’arte femminile trascende il contingente per rivelare l’immanente. I linguaggi della pittura, della fotografia, della poesia, della grafica, del quilling, oppure altre forme tradizionali, non meno importanti ed originali, che hanno sempre fatto parte dell’universo femminile, come il ricamo, l’uncinetto, il tombolo, verranno raccontati da donne in occasione della mostra “Donne… in arte” organizzata presso il Punto Nascita del Veneziale. Le artiste, con la loro partecipazione alla mostra, vogliono esprimere se’ stesse, narrare la propria idea, la propria esperienza, ognuna con la propria poetica e il proprio linguaggio. Le artiste presenti con le loro conoscenze, con i loro sentimenti ed emozioni, vogliono trasmettere un messaggio di vita, di gioia e di speranza perchè attraverso il loro linguaggio ci dimostrano che la vita è relazione con molteplici modalità espressive.

Un’altra cosa rilevante è che queste artiste hanno immediatamente aderito all’invito che è stato loro rivolto,  per raccontarsi e raccontare in un luogo speciale dedicato alle donne, il reparto di ostetricia e ginecologia. Hanno espresso solidarietà ad un servizio pubblico tutto rivolto alle donne e hanno voluto manifestare l’amore per la loro terra e per la loro cultura. E’ cosi che il Punto Nascita del Veneziale respira in sintonia al territorio!

Dott.ssa Angela Scungio

Dirigente medico UOS Ost/Gin “F. Veneziale”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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