VENAFRO – All’incontro pubblico, sullo scottante tema sull’inquinameto della piana di Venafro, tenutosi l’altra sera nella sala conferenze della Palazzina Liberty, sono intervenuti tecnici ed esperti per parlare dei vari aspetti.
Sono stati illustrati, infatti, gli effetti sulla salute delle sostanze emesse da inceneritori e impiantii industriali e le azioni da intraprendere per cercare di arginare il fenomeno.
Nelo specifico due medici, Bartolomeo Terzano, presidente ISDE Molise, Associazione medici per l’ambiente ed Ettore Rispoli, senologo, hanno proiettato delle diapositive con i dati degli studi più recenti.

“Chi di voi presenti non ha mai avuto un caso di cancro in famiglia? -così il senologo
Ettore Rispoli zittisce i presenti-
(nessuno alza la mano) La mortalità per malattie cerebrovascolari è del 50% in più negli uomini e 33% in più nelle donne, rispetto alla media regionale. Mentre, per le malattie cardiovascolari risulta il 18% in più negli uomini e il 10% in più nelle donne. Ma la mortalità per
tumore, soprattutto nelle donne è in eccesso, infatti, si registra
+20% di
tumore al seno rispetto all’intera regione. Queste malattie sono collegate all’inquinamento ambientale. –ha proseguito
Rispoli– Il tumore è una nanopatologia. Le nanopatologie sono malattie causate da micro e nanoparticelle. Le particelle a secondo del diametro, vengono definite: particelle grossolane o PM10, microparticelle o PM2.5, nanoparticelle o PM0.1.
Le particelle più sono piccole più sono dannose. Grosse quantità di micro e nano particelle sono prodotte da combustioni ad alte temperature, quindi attività dei termovalizzatori, inceneritori e cementifici e purtroppo sono dotati di filtri con capacità di cattura massima di 10 μm. -conclude
Rispoli– Uno studio portato a termine dall’Istituto Superiore di Sanità, ha analizzato 46 studi scientifici portati avanti con rigore scientifico. È emerso in 2/3 degli studi che nelle zone attigue agli inceneritori aumentano gli effetti cancerogeni e vi è un significativo incremento di mortalità”.
Il quadro che emerge al momento, dunque, non è dei migliori. Con i dati alla mano, si può affermare che la situazione della Valle del Volturno è sicuramente peggiore rispetto al resto del Molise.
Infine è intervenuto l’avvocato Alfonso Mainelli, portavoce del movimento Area Matese.

“Quando i cittadini si riuniscono, specialmente insieme alle istituzioni, si crea il contatto dal quale viene fuori un orientamento che dovrebbe essere ben recepito dalle istituzioni. In effetti nel Molise la carenza più forte è il comportamento istituzionale che non rispetta la legge. – afferma l’avvocato
Alfonso Mainelli- Ci sono state una serie di normative che miravano a monitorare il territorio per cercare di capirne i contesti, i rischi e le possibilità di intervento. Questo nel Molise non è stato mai fatto. Gli impianti inquinanti in passato sono stati autorizzati senza la misurazione del livello delle polveri sottili. Si necessita bloccare a tutti i costi l’incenerimento dei rifiuti. Inoltre, bisogna indagare sui bilanci delle aziende che praticano questa attività per scoprire qual’è il vero affare. Produrre energia o bruciare immondizia? Un affare che rischia di costare caro alla popolazione di tutta la piana di Venafro. La salute…
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