
LIBERAZIONE – Il 25 aprile in provincia di Isernia è a Monte Marrone. Anche quest’anno sindacati, antifascisti, studenti, istituzioni e semplici cittadini si sono ritrovati a Castelnuovo a Volturno per celebrare la Liberazione.
Oltre al ricordo dei fatti avvenuti 74 anni fa, gli organizzatori della cerimonia hanno voluto rimarcare il pericolo di rigurgiti fascisti che si respirano oggi in Italia.
Le celebrazioni promosse da Anpi Molise, Provincia di Isernia, Comune di Rocchetta a Volturno, Comune di Scapoli, Comitato antifascista molisano, Unione degli studenti nonché Cgil, Cisl e Uil Molise sono partite dall’omaggio al cippo di Giaime Pintor, l’intellettuale antifascista che perse la vita, a soli 24 anni, dilaniato da una mina nel tentativo di attraversare le linee nemiche e raggiungere Roma per combattere il nazifascismo.
A rappresentare le istituzioni, in prima fila, il sindaco di Rocchetta a Volturno Teodoro Santilli ed il presidente della Provincia Lorenzo Coia.
Dopo l’omaggio al cippo di Pintor, i presenti sono saliti a Monte Marrone al monumento nazionale per la commemorazione ufficiale, dove si sono tenuti anche i discorsi delle autorità che hanno ricordato l’alto valore della democrazia conquistata il 25 aprile di 74 anni fa.
La battaglia di Monte Marrone fu una tappa fondamentale della guerra di Liberazione italiana. L’attacco alla cima alta 1806 m fu sferrato in piena notte il 31 marzo dagli alpini italiani che con un colpo di mano la occuparono. Col Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.) erano schierati elementi del 3º Reggimento bersaglieri, precisamente il XXIX e XXXIII battaglione e la prima compagnia motociclisti del C.I.L. che nell’occasione guadagnarono una Medaglia d’argento al valor militare conferita al battaglione Goito; inoltre il Battaglione alpini “Piemonte” e i paracadutisti della Divisione paracadutisti “Nembo”, vennero impegnati nella battaglia; gli alpini raggiunsero l’obiettivo mentre i paracadutisti non riuscirono a scalzare i reparti tedeschi dalla vetta.
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