
CAMPOBASSO – Il contratto istituzionale di sviluppo del Molise, cosiddetto Cis, presentato a Campobasso per due volte dal Premier Conte e valutato per vie preliminari già a Roma qualche settimana addietro, andrà avanti con gli indirizzi i contenuti e i criteri concordati con Comuni associazioni comitati consortili etc negli appuntamenti precedenti e quindi stabiliti nelle sedi già note.
Non sono passati ai aula, però, ieri in Consiglio regionale, durante la discussione del Cis, alcune mozioni presentati dai Cinque stelle e dal Pd che avrebbero voluto l’allocazione delle risorse, 220 milioni di euro, sulla viabilità: la risistemazione del tracciato della Bifernina a 4 corsie e la definitiva composizione dell’asse Tirreno – Adriatico che avrebbe concesso al Molise di poter contare su un tipo di infrastruttura a scorrimento veloce con tutti gli opportuni aggiustamenti nell’area venafrana, al collegamento con l’autostrada a Roma-Napoli.
Il Pd proponeva, poi, un referendum popolare per il raddoppio della Fondovalle del Biferno. Mozioni quindi bocciate dal Consiglio regionale con 8 voti contrari e 7 favorevoli (Cinque stelle e Pd). Ovviamente l’opposizione avrebbe voluto la concentrazione delle risorse del Cis solo su alcun interventi riguardanti strade interregionali per evitare un progetto generalizzato, a pioggia, con iniziative sparse sul territorio locale che interesserà a questo punto 111 Comuni nei settori soprattutto del turismo agricolo rurale riposizionamento urbanistico e turistico di borghi, rivalutazione di attività artigianali commerciali etc.
Gli elaborati e quindi le richieste di risorse e di finaziamento arrivati sul tavolo del Cis ammontano, come ha riferito il presidente Toma in aula, a circa 2 miliardi di euro. Una cifra enorme rispetto a quanto assegnato. Il Governatore, però, a proposito ha ripetuto che, considerati i buoni rapporti con il Premier Conte, spera di poter avere più fondi e per quanto riguarda la città di Campobasso di concedere più tempo alla progettazione del Comune di Campobasso considerati i tempi elettorali che l’hanno impegnato, soddisfatto, tuttavia, in generale, delle iniziative già in qualche maniera sviluppate dal territorio e condivise anche dal Governo essendosi attenute tutte ai criteri stabiliti: della cantierabilità, strategicità e addizionalità delle risorse. Toma ha considerato briciole i 220 milioni di euro assegnate rispetto all’enorme richiesta di fondi per la rinascita del territorio ma pur sempre briciole che rappresentano soldi importanti per iniziare un discorso e un dialogo importanti con il Governo necessari per riportare l’attenzione di quest’ultimo sulle condizioni generali della regione che sono abbastanza critiche.
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