CAMPOBASSO – La contestazione andata in onda stamane davanti il palazzo del Consiglio regionale sulla chiusura del centro di senologia di Isernia ha trovato con la precisazione in aula del presidente Toma un solo risultato.
La struttura presso l’ospedale Veneziale di Isernia non è mai esistita da quanto ha osservato il direttore facente funzioni dell’Asrem Lucchetti. Le linee guida, riferisce il direttore Asrem nella nota, prevedono un Centro di Senologia ogni 250 mila abitanti e in Molise, che conta poco più di 300 mila abitanti, c’è spazio solo per un Centro di secondo livello.
Inoltre aggiunge Toma ai consiglieri e ai cittadini arrivati da Isernia riferendosi al rapporto di Lucchetti, “non risulta mai istituita un’unità operativa di Senologia all’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia, come si evince dalla documentazione allegata. L’espressione ‘Centro’ deve essere valutata come espressione semantica, indicando il concetto di un luogo dotato di specifiche attività”.
A Isernia da quanto, rimane l’attività di primo livello dove saranno possibili effettuare visite specialistiche, ecografiche e chirurgia ambulatoriale radiografie etc.
A Campobasso, invece, al Cardarelli, resta un Centro di secondo livello con l’equipe chirurgica quindi con pratica di resezione di tumori e quant’altro. Un provvedimento contestatissimo dai Comitati isernini da donne mamme presenti in Consiglio regionale già da tempo in stato di agitazione per protestare contro questa decisione che non è risultata nuova seguendo la nota del Governatore Toma ma ormai un fatto acclarato già da tempo. La contestazione ha preso di mira oltre il presidente Toma, soprattutto fuori dal Consiglio regionale al suo arrivo in aula l’ex presidente della Giunta Iorio reo, per alcuni dimostranti, di aver portato la sanità, in questo stato di cose.
Il problema di senologia a Isernia non resta tuttavia un argomento passato in archivio perché l’on. Occhionero di Leu ha promesso che del problema ne parlerà domani in un incontro che avrà con il Ministro della salute Speranza mentre i Comitati annunciano nuove forme di protesta.
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