SALUTE – Tumore al seno, dott.ssa Scarabeo “Le donne hanno grande consapevolezza”

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VENAFRO – Ottobre è il “mese rosa”, quello in cui si parla ancora di più della lotta al cancro al seno. Prevenzione e soprattutto informazione sono i due aspetti essenziali in questa battaglia, lunga e difficile.

In quest’ottica la Farmacia del Corso di Venafro ha avviato una serie di iniziative con medici esperti per fare il punto delle cure e delle ricerche. Ecco l’intervista della dott.ssa Francesca Scarabeo, senologa all’Ospedale “Veneziale” di Isernia.

D.: I dati ci dicono che una diagnosi precoce di tumore al seno aumenta di molto le possibilità di guarigione completa. Quali sono le sue considerazioni?

R.: I numeri sono fantastici, anche in oncologia. La caratteristica principale di ogni cellula neoplastica è quella di dividersi. Due cellule diventano quattro, quattro diventano otto e così via, più sono numerose e più possono diffondere. Quindi meno sono numerose e minor possibilità di diffusione neoplastica si ha. Detto in altri termini minore possibilità di metastasi. Questo in generale.

D.: Secondo lei negli ultimi anni c’è stata una tendenza maggiore ai controlli e alla prevenzione da parte delle donne? Se sì, da cosa è dipeso?

R.: Le donne hanno una grande consapevolezza, la cura della propria salute è una forma di garanzia per la propria famiglia, concetto ancestrale, ma attuale, pertanto si curano e si fanno curare. Indiscutibile vantaggio è dato dalle nuove tecnologie, come l’ecografia 3D, che premiano chi si sottopone agli esami di prevenzione secondaria. Approfitto per chiarire questo concetto: per i tumori, a parte alcune eccezioni come la vaccinazione HPV, non esiste la prevenzione primaria, cioè un intervento medico che possa prevenire l’insorgenza della malattia, ma solo prevenzione secondaria cioè diagnosi precoce. Questo le donne lo hanno capito alla grande.

D.: Cosa ci possiamo aspettare dai prossimi anni di ricerca e cura?

R.: Per i prossimi anni penso si potrà capire la vera causa, la risposta ci verrà dalla biologia molecolare, dagli studi, dai sacrifici, dalle ore ed ore di laboratorio. La ricerca è lunga, difficile e costosa, ma premia. Ne approfitto per invitare tutti ad evitare i ‘complottisti’, quelli che sostengono che le aziende farmaceutiche non vogliono farci sapere che il cancro si cura bevendo acqua e bicarbonato! Per carità, le persone che si dedicano con sacrificio esistono e vanno rispettate e seguite. Mi raccomando: nessuno abbandoni la medicina tradizionale pubblica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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