CAMPOBASSO – Roberto Fagnano, io lo chiamavo Robin, già consigliere comunale a Campobasso, figlio d’arte (il papà Mario è stato anche lui dirigente Asrem assessore comunale al Commercio a Campobasso negli anni’90, sindacalista e democristiano fanfaniano amico di ferro dell’on. Girolamo La Penna), direttore alla sanità nell’assessorato omonimo alla Regione Molise dirigente sportivo, ha fatto parte qualche anno fa della dirigenza del Campobasso calcio nonché della Lega nazionale Dilettanti, dal 2015 in Abruzzo a Teramo nell’ Azienda sanitaria n.3 di Teramo e solo da qualche settimana portato dal Governatore dell’Abruzzo Marsilio alla direzione dell’assessorato alla sanità.
Avvocato, amministrativista soprattutto, stimato a Campobasso e in Abruzzo per la sua gentilezza e garbo con cui si poneva con tutti e per la sua ottima preparazione tecnica nella gestione della cosa pubblica dove aveva avuto modo di farsi molto apprezzare in Abruzzo. Era stato anche un papabile candidato per la carica di presidente della Giunta per il centrodestra alle passate elezioni regionali del Molise mentre tanti lo avrebbero rivisto con piacere quale direttore generale dell’Asrem.
La sua morte improvvisa lascia un vuoto enorme a quanti ne avevano apprezzato le sue doti soprattutto umane. A lui piaceva parlare con tutti di calcio e di politica, amava molto il suo Molise la sua Campobasso e la squadra rossoblù e quando era in città non perdeva occasioone per assistere alle gare del Lupo. Personalmente l’ho conosciuto quando era un ragazzino sempre composto ed educato e rispettoso del prossimo, ho continuato a conoscerlo quando ha cominciato l’attività forense, puntiglioso e preciso allo stesso tempo umile e conciliante anche nelle situazioni più critiche dove sapeva mettere sempre qualcosa di suo, del suo buon cuore. E infine l’ho rilevato da amministratore e dirigente regionale in Molise, qui comprensivo e sempre sulle righe dell’ordine amministrativo e legale. Negli ultimi tempi prima di andarsene a Teramo mi raccontava tanti rammarichi parecchie delusione perché tante cose non le ha potuto fare ma anche di fronte a tanta amarezza non perdeva mai il rispetto della misura nelle sue parole. In Abruzzo lo piangono tutti. Una persona così ci sembra impossibile che possa scomparire da un momento all’altro! Ne siamo, ne sono addolorato!
Il direttore
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