REGIONE – Aida Romagnuolo “Il costo del grano è pari ad un piatto di spaghetti e vongole”

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CAMPOBASSO –  Grano a prezzo stracciato?

Per la consigliera Aida Romagnuolo diremmo di si. E su tanto osserva “Non se ne può più di una politica repressiva ed infelice che ha il solo obiettivo di danneggiare i nostri  agricoltori molisani. Adesso basta. Una delle principali risorse del nostro piccolo Molise, è sicuramente il grano da noi discretamente sviluppato e di ottima qualità. Il nobile frumento, però, pur essendo ancora coltivato da molti nostri agricoltori, negli ultimi anni non rappresenta certo una fonte di guadagno, anzi, ormai si coltiva quasi a perdere”.

A sollevare il problema è stata nuovamente Aida Romagnuolo che ha ricordato come da tempo è operativa una vera e propria guerra tra “chi compra e chi vende il grano”.

“Un quintale del nostro grano duro pregiato – spiega l’esponente di Palazzo D’Aimmo – al costo di un piatto di spaghetti con le vongole. Gli agricoltori sono portati alla fame”.

Rispettare, infatti, il prezzo che ogni tre giorni viene fissato dalla Borsa di Foggia per il Molise, è alquanto inusuale e la Romagnuolo non tralascia la questione asserendo che “chiederà all’assessore Cavaliere del divario tra il prezzo della Borsa e le inattese quote fissate dal mercato nei commercianti. Bisogna urgentemente arrestare questa gravissima situazione. Diversamente, diffonderò anche dei manifesti in tutto il Basso Molise, per far conoscere a tutti la questione”.

La situazione è certamente ancora da migliorare ma non appare cosi’ drammatica come si vuole presentare. Un quintale di grano al momento costa 25-26 euro pari al prezzo di un piatto di spaghetti e vongole forse gustato nel centro di Roma. Crediamo che in un ristorante normale senza pretese possa essere in listino ad una decina di euro al massimo. 25 26 euro a tanto viene pagato il grano, poco ancora, intendiamoci, dai grossisti che ovviamente aggiungono alla vendita quei 2 o tre euro in più al prezzo della Borsa di Foggia, quella operante nella Camera di Commercio locale, giustificati dal cosiddetto “facchinaggio” cioè costi di immagazzinamento, carico e scarico etc. Ovviamente forse sarebbe più opportuno spostare la discussione sull’apertura di una Borsa locale. Una simile struttura di indirizzo al mercato, la Camera di Commercio negli anni passati avrebbe potuto avviarla anche in Molise come esistono in Puglia e in Basilicata, a Matera. Sarebbe stata uno strumento di settore utile per gli operatori agricoli e per l’intero indotto dedito alla lavorazione del frumento fino a quanti si dedicano ai prodotto alimentari finiti. Un discorso che potrebbe essere riportato al confronto e alla discussione tra le Associazioni agricole esistenti sul territorio la Regione e gli imprenditori del mercato di settore. Ne trarrebbero tutti migliori vantaggi. Cominciamo da qui. E’ un impegno serio ma è un impegno che riqualifica anche una speciale vocazione che da sempre caratterizza l’agricoltura locale che è anche quella della produzione del grano, un cereale tra l’altro di alta qualità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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