CAMPOBASSO – Sanità in Molise, momento di grande confusione e incertezza per il futuro in un quadro di contestata riorganizzazione soprattutto ospedaliera dove il nuovo Pos probabilmente prevederà soltanto tagli e accorpamenti con una ridefinizione al ribasso per alcuni ospedali locali e una nuova loro funzionalità in rapporto ad un ‘offerta più adeguata ai costi che alle effettive esigenze territoriali.
In mattinata nella sede del Pd di Campobasso si è fatto il punto su quanto e la denuncia del segretario regionale del Piddi Vittorino Facciolla insieme ad altri dirigenti di partito è stata chiara e puntuale soprattutto riguardo ad alcune situazioni scaturite con lo svuotamento dirigistico dell’Asrem e di alcuni provvedimenti che non sarebbero in linea con le normative di specie soprattutto con l’avvento di un Commissario straordinario voluto da Toma arrivato da poco a Campobasso da Napoli al posto di Sosto.
Facciolla stamane ha quindi annunciato un’ incontro con il capo di gabinetto del Ministro alla salute Speranza il 14 novembre ribadendo quanto esposto ieri in un comunicato del Partito democratico già pubblicato in altra pagina del giornale. Sul piede di guerra rimangono, inoltre, i Comitati e il Forum della sanità pubblica che ieri a Isernia hanno riconfermato lo stato di lotta e di confronto sui provvedimenti che potrebbero colpire ancora gli ospedali locali fiduciosi, però, che un possibile taglio all’extrabudget ai privati a vantaggio della sanità pubblica possa tranquillizzare i cittadini preoccupati per un aumento di Irpef e Irap che verrebbero per il momento congelato.
Meno tranquillo il riposizionamento degli ospedali locali. Secondo il nuovo Piano operativo da qui a qualche mese il “Cardarelli” nell’ottica di riqualificazione o non dei nosocomi, verrebbe potenziato e integrato con la vicina “Gemelli del Molise” e con un nuovo servizio di elisoccorso mentre nulla da fare per il Veneziale e il San Timoteo. Quest’ultimi perderebbero quei Reparti a sostegno dei quali si sta conducendo una lotta serrata da mesi. Perciò difficile il mantenimento di oncologia e senologia a Isernia e del Punto nascita a Termoli. Nel Pos sembra che il destino pare segnato per Larino e Venafro, presidi definiti di Comunità mentre per Agnone si tenta di rimettere in piedi concretamente un intervento a favore di un Ospedale di confine con alcuni reparti essenziali per servire l’Alto Molise.
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