CAMPOBASSO – Personale della Squadra Mobile unitamente agli agenti del Posto Polfer di Campobasso nella serata di ieri hanno eseguito l’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere, in aggravamento a precedente misura cautelare eseguita il 12 novembre scorso del divieto di dimora nella Regione Molise e del divieto di avvicinamento alla parte offesa, reiteratamente violata, a carico di E.S.A.S., egiziano, già destinatario di rimpatrio con foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Campobasso in data 18 ottobre scorso.
Lo straniero, era già stato indagato per il reato di maltrattamenti ai danni di una minorenne di Campobasso B.J., nonché per il reato di cessione reiterata alla stessa, di sostanza stupefacente del tipo hashish e di reiterata violazione degli obblighi derivanti dalla misura di prevenzione personale del divieto di ritorno nel Comune di Campobasso.
L’E.S.A.S. ed un altro egiziano, A.M.Y.A., di fatto s.f.d., irregolare sul territorio nazionale per mancato rinnovo del permesso di soggiorno, sono stati inoltre denunciati a piede libero per aver violato più volte la stessa disposizione di legge circa la regolarità della propria posizione sul territorio nazionale . Il primo è stato altresì denunciato per la violazione dell’art. 650 c.p. , ossia per inosservanza degli obblighi dell’Autorità.
Sempre nella serata di ieri, personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione al provvedimento di sottoposizione della misura alternativa della detenzione domiciliare nei confronti di un uomo originario di Campobasso G.G.
Lo stesso infatti si è reso responsabile negli anni tra il 2009 ed il 2011 dei reati di violazione degli obblighi di assistenza familiare, atti persecutori e violenza privata. Dopo essere stato sottoposto sempre in passato alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali ed aver usufruito del beneficio della semilibertà e dell’indulto concessogli nel 2003, ha comunque reiterato la propria condotta criminale, non versando, al tempo, le somme per il mantenimento dei figli, all’epoca dei fatti ancora minorenni.
Pur avendo continuato a tenere un comportamento non meritevole di agevolazioni, lo stesso ha comunque chiesto di poter essere ammesso nuovamente alla misura più leggera dell’affidamento in prova ai servizi sociali, beneficio ovviamente non concessogli in ragione dei numerosi reati già commessi, tra cui falso e truffa, ingiurie, minacce, illecito edilizio, bancarotta fraudolenta, esercizio arbitrario delle proprie ragioni, appropriazione indebita, omesso versamento ritenute previdenziali, violazione obblighi assistenza familiare, atti persecutori e violenza privata, omessa denuncia armi e munizioni.
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