ISERNIA – La dottoressa Francesca Scarabeo ‘costretta’ a lasciare il “Veneziale” di Isernia: proprio così. Il chirurgo senologo ha spiegato in una lettera aperta le ragioni per le quali ha deciso di trasferirsi all’Asl dell’Aquila.
Chiaro il riferimento alle scelte di ridimensionare il Centro presso l’ospedale pentro.
“Purtroppo è vero – è l’esordio di Francesca Scarabeo -, dopo tanti anni 28 per la precisione, il mio progetto di vita il mio progetto professionale, la mia grande passione, il sogno di curare la DONNA di Fornelli, di Miranda o di Frosolone o di Sesto Campano, di Castrocielo, di Cervaro, di Vairano, di Roccamonfina, con la stessa accuratezza, con gli stessi presidi di ultima generazione con la stessa competenza, correttezza, professionalità, etica ed umanità, come la DONNA nata in centro a Milano è tristemente naufragato. Dopo anni di sacrificio, dopo oceani di lacrime asciugate per ogni diagnosi comunicata, dopo aver superato difficoltà ed ostacoli di ogni professione, ma dopo aver resistito per anni ad ingiustizie e dispetti, ma anche dopo aver presentato relazioni e posters a congressi nazionali ed internazionali, dopo aver partecipato a gruppi di studi multicentrici, ma soprattutto dopo aver curato e GUARITO migliaia di pazienti mi sono arresa”.
“Non mi vergogno di confessare che è stata una decisione difficile e sofferta – fa sapere il chirurgo senologo -, presa in tante notti insonni, ma con il cuore in mano, e con grande rammarico mi sono dovuta arrendere. Si può sopportare molto, si può sopportare tutto, ma nessun essere umano deve essere umiliato per ‘permettergli’ di svolgere il proprio lavoro. A nessun medico può essere imposto di fare un elenco di pazienti di cui potersi occupare e di altri no. È come chiedere ad un genitore di salvare uno solo dei figli. Allora non c’è scelta. ‘Tu proverai si come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e’l salir per l’altrui scale'”.
Dunque, per Scarabeo “è una sconfitta di tutti, della classe politica in primis, ma nonostante tutto da orgogliosa e testarda molisana, resterò a vivere nella terra che amo e resterò, come mi chiamano, la dottoressa sociale. Un grande abbraccio a tutti”.
La lettera aperta sta ricevendo centinaia di condivisioni e oltre mille “mi piace” su Facebook a testimonianza della stima e dell’affetto nei confronti del chirurgo senologo.
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