
CAMPOBASSO – Videosorveglianza in città un problema serio soprattutto degli ultimi atti vandalici registrati nel centro storico. E l’argomento è passato sotto i riflettori e il commento di “Striscia la notizia“.
L’intervento della troupe televisiva di Mediaset a Campobasso si è avuto dopo l’interrogazione a tema dei tre consiglieri comunali Mimmo Esposito di Forza Italia, Salvatore Colagiovanni dei Popolari per l’Italia e Mario Annuario di Fratelli d’Italia
L’interrogazione a Palazzo San Giorgio punta a conoscere i motivi del mancato funzionamento dell’impianto di videosorveglianza, predisposto a Campobasso con i fondi del Piano per la Sicurezza (insieme ad altri 10 Comuni molisani con popolazione superiore ai cinquemila abitanti, ndr)
Nell’intervista, davanti alla Prefettura di Campobasso, i tre consiglieri hanno rimarcato come ad oggi “l’impianto sia ancora in modalità test”.
“Centoquarantaquattro telecamere che non garantiscono il servizio, rispetto alle quali il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, già consigliere comunale di minoranza, non ha attivato alcuna vera procedura amministrativa e comunicativa atta a informare i concittadini campobassani e propedeutica ad un percorso di ottimizzazione di un servizio per la collettività costato centinaia di mola euro. L’unica azione, a seguito della presentazione dell’interrogazione, nello stesso giorno, il 28 ottobre, quella dell’assessore Cretella, il quale avrebbe effettuato l’accesso alla centrale operativa, confermando il non funzionamento di tutte le telecamere – hanno affermato al giornalista Trombetta – i tre amministratori comunali Esposito, Colagiovanni e Annuario – lo stesso assessore che a margine di una seduta della Commissione Mobilità nello scorso mese di settembre, aveva dichiarato come le telecamere funzionanti al momento fossero una decina.
Circostanza da non rivelare, per non creare allarmismo tra la gente. Esiste un provvedimento della Regione Molise che, chiaramente, prende l’impegno ad attivare in maniera funzionale l’intero impianto, mentre l’Asrem non dà ancora l’autorizzazione all’utilizzo di due ripetitori fondamentali per l’utilizzo delle immagini. Ma la stessa Regione ha fissato il termine del 31 dicembre 2019 per chiudere la partita con il pieno e totale funzionamento dell’impianto. E Gravina cosa fa? Promette soltanto l’acquisto di altre ventuno telecamere, addirittura forse quaranta, con ulteriore utilizzo di fondi pubblici, senza occuparsi di partecipare attivamente a rendere funzionale un impianto nuovo e già esistente”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA