CAMPOBASSO – Sanità, le battaglie dialettiche portate ieri in aula nel confronto con i Commissari Giustini e Grossi sono riconducibili a soluzioni troppo ristrette e giustificate su ambiti territoriali a cui sono legati evidenti interessi elettorali, rivendicazioni quindi troppo spicciole e piccole per riportare il problema al tema generale che è la difesa della sanità pubblica in maniera uniforme su tutto il territorio e soprattutto il diritto alla salute da pretendere negli ospedali oggi defenestrati in alcuni casi quasi del tutto dalle loro funzioni per i servizi di urgenza emergenza e tempo dipendenti in ottemperanza ad un Piano di rientro e a un decreto Balduzzi che ha smantellato la vera e sicura rete assistenziale locale.
Il partito democratico con il suo segretario regionale Vittorino Facciolla si è posto su questo obiettivo e il giorno dopo l’audizione dei Commissari in aula nel Consiglio regionale commenta:
“Questo non significa che i rappresentanti politici non abbiano a cuore il territorio. Anzi, forse erroneamente, lo hanno troppo a cuore per ciò che riguarda lo specifico interesse delle persone che rappresentano.
Lo sforzo che tutti dovremmo fare, ed è quello che noi del PD abbiamo fatto, è quello di ampliare il raggio d’azione, il raggio di interesse ovvero avere un punto di riferimento più ampio ossia i 300.000 cittadini molisani che sono tutti uguali e che stanno perdendo giorno dopo giorno il diritto alle cure, il diritto alla Sanità.
Quello che noi del PD abbiamo fatto in tutti questi mesi che hanno preceduto la pubblicazione del POS è stato quello di cercare di capire, di accettare la situazione e le condizioni di un default economico ormai irreparabile, di comprendere cosa sia nei dettagli il decreto Balduzzi e opporsi fermamente a che questo venga applicato perché, come ho ribadito nell’intervento di ieri mattina durante l’audizione con i commissari ad acta, il decreto Balduzzi non può e non deve essere applicato al Molise perché non vi sono le condizioni per farlo prima fra tutte l’impercorribilità delle nostre strade, la carenza di infrastrutture che consentano in tempi brevi di raggiungere i presidi sanitari che rimarrebbero sul territorio.
Quello che tutti i nostri cittadini si aspettano dalla Politica sono soluzioni e le soluzioni si trovano con il confronto, con la fatica, con la battaglia estenuante condotta nelle aule e nei luoghi preposti, con la negoziazione.
La Politica è concertazione, confronto, rispetto delle idee dell’avversario e rinuncia alle proprie posizioni pur di arrivare a un risultato condiviso.
Nel caso del PD poi la politica è anche generosità perché ieri il Consiglio al termine dei lavori ha approvato un atto che ricalca fedelmente il documento scritto dalla direzione regionale del PD e che prevede il superamento del Balduzzi la contrarietà al commissariamento e la scelta dei commissari di rivolgersi ad Agenas.
Un atto, quello approvato ieri in Consiglio, che altro non è che una copia annacquata e diluita del documento prodotto dal Pd che, contrariamente alla Maggioranza regionale che sembra accorgersi del problema Sanità solo ad intermittenza o davanti alle telecamere, ha attivato un tavolo permanente sul tema.
Siamo soddisfatti di questo risultato seppure consapevoli che la strada da fare è ancora lunga per difendere la nostra Sanità ma non ci tireremo mai indietro e non abbandoneremo mai la costruzione Democratica di questo Paese”.
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