CAMPOBASSO – Autonomia differenziata e contenziosi con le Regioni e qui il caso del Molise sulla sanità.
Il Ministro ai rapporti con le Regioni Boccia, prima con la stampa in mattinata nella sala Giunta di Palazzo Vitale e poi nell’aula Magna dell’Università del Molise, ha spiegato quanto avverrà con la riforma in seno alle Regioni attraverso i Collegati alla manovra fiscale e quindi alle attribuzioni delle risorse sulla base di una perequazioni infrastrutturale di servizi etc. A introdurre il confronto con la stampa è stato il presidente Toma.
“Le Regioni hanno un buon rapporto con il Ministro lo posso dire dire senza tema di smentite, abbiamo instaurato sin da subito un rapporto trasparente, un rapporto aperto un dialogo permanente e costante. Ionutro molta fiducia nel ministro Boccia e devo dire che è stato uno sponsor per la Rehgione Molise quando la Regione è stata ospite del Naiaf in America. Qui in un suo discorso ha molto elogiato quelle che sono le eccellenze della Regione Molise anche perché essendo di nascita pugliese e anche di pratica pugliese confinante con noi e quindi cose in comune con noi viene a conoscere, a interloquire sulle tematiche più specifiche delle varie Regioni. Lui ci ha fatto onore di venire qui ma il colloquio con lui lo abbiamo a Roma continuamente. A me ha fatto piacere riceverlo in Molise ma devo dire che per parlare con il ministro Boccia non dobbiamo aspettare che venga in Molise, con lui abbiamo un colloquio abbastanza continuativo, però, ripeto, ci ha fatto onore, abbiamo parlato di sanità viabilità infrastrutture e devo dire che c’è una grande apertura e dialogo che ci sta facendo migliorare nei rapporti anche sul piano personale per cui abbiamo anche un feeling e questo non fa mai male a livello istituzionale, il Ministro è una persona moderata come lo sono io anche se su fronti politici diversi ma uguale sul piano della concretezza delle azioni che si mettono in campo”.
Il Ministro Boccia.
“Grazie presidente l’incontro con il presidente Toma rientra nel mio giro nelle Regioni italiane ideato subito dopo il voto di fiducia di Camera e Senato e rientra negli impegni che il Governo ha assunto con tutte le Regioni italiane. Ovviamente sono arrivato in Molise un pò più tardi rispetto alle altre Regioni perché il presidente Toma l’ ho visto molto spesso in questi mesi a Roma anche per il suo ruolo in seno alla Conferenza Stato Regioni e qui ci confrontiamo spesso sui temi di interesse collettivo di tuitte le Regioni italiane e ovviamente del Molise e quindi gli ho chiesto io la cortesia di posticipare la visita in Molise rispetto a quelle già fatte. Poi considero la regione Molise una regione cugina essendo pugliese, e perciò qui è come come sentirmi a casa come essere nelle aree interne bellissime pugliesi come quelle molisane. Era importante questo passaggio non solo per lo scambio di dossiere consueto tra il Governo e la Regione ma per ribadire alcuni concetti che sono dentro l’impegno assunto davanti al Parlamento. Intanto la riduzione dei conflitti davanti a tutte le istituzioni attraverso la promessa assunta davanti al Parlamento perché noi non possiamo trasformare la Corte Costituzionale ad un Tar.
Ho trovato una situazione patolgica delle controversie tra lo Stato e Le Regioni, quasi 10 leggi impugnate al mese la Regione Molise è tra le Regioni che ha meno controversie però ne ha come è noto. Ho trovato a livello generale una condizione patologica assolutamente intollerabile quasi 10 leggi impugnate al mese per arrivare ad un centinaio anll’anno. Tenete contro che al 90% delle volte vince lo Stato davanti alla Consulta e questo significa costi aggiuntivi e danni ai cittadini e Toma lo sa come tutti i presidenti delle Regioni d’Italia che è opportuo il rispetto dell’autonomnia legislativa rafforzare la fase preventiva perché se si rafforza la fase preventiva tra lo Stato e le Regioni si evitano forzature costituzionali che poi comportano spese comportano oneri conflitti e danni ai cittadini e alle imprese. Infatti quando una legge entra in vigore e poi è bloccate e poi devi aspettare la sentenza della Corte Costituzionale è sempre un danno per chi l’aspettava e poi non c’è più Stiamo lavorando con tutte le Regioni per ridurre le impugnative che comunque sono state ridotte in questi ultimi mesi un lavoro lungo che vedremo in buona sostanza soltanto tra un anno quando potremo tirare le somme. La conciliazione avrà un disegno di legge avrà un disegno di legge che presenteremo in Parlamento, l’ obiettivo è la riduzione al 50 per cento dei conflitti spero anche per fine anno e gennaio di trasmettere alla Camera dei deputati il prospetto dei risultati di questi ultimi 5 anni regione per regione
La Regione Molise come sapete ha avuto un contenzioso con lo Stato sulla sanità il fatto che lo abbia vinto da il senso dell’importanza di quella vicenda perché raramente lo Stato perde e se lo Stato ha perso è perché evidentemente quei provvedimenti erano sbagliati. Da ciò ne hanno beneficiato altre regioni come il Lazio e la Campania. A questo punto a margine del lavoro che sta portando avanti il Ministro Speranza per la composizione e la firma del Patto della salute si trovi a margine quei meccanismi che rispettino il valore della sentenza a favore del Molise. Bisogna poi rafforzare la fase preventiva, quando si va in Consiglio regionale per approvare una legge è necessario sentirsi prima tra le forze politiche sul quadro generale della stessa normativa che si sta presentando poi il Consiglio, sovrano, con i propri Consiglieri decide cosa fare. E qui sapere che alcune leggi se sono incostituzionali non si possono fare. La creatività in questo campo soprattutto quando si avvicinano le campagne elettorali non è sopportabile perché è un onere per gli italiani, considerare l’impugnativa sulla serie: ora la faccio, poi vediamo. No, perché questa costa alla Regione e costa allo Stato. Alla Consulta si va per cose nobili”
Altro tema centrale l’autonomia differenziata che ha aperto un spazio velenoso e contrapposto sul piano poltiico e su quello del dialogo all’interno della Stato Regioni mettendo l’una contro l’altra le Regioni italiane e soprattutto quelle più ricche del Nord nei confronti del Sud
“L’attuazione del art.116 comma 3 come sapete ha prodotto un tutti contro tutti, rottura con il Sud con alcune regioni incomunicabilità tra regioni e città metropolitane Io ho chiesto alle Regioni, il presidente Toma né è testimone, di aiutarmi a ricostruire un clima di fiducia istituzionale e l’attuazione del 116 non poteva essere solo l’approvazione di un articolo della Costituzione, ho chiesto alle tre regioni del Nord che avevano fatto passi in avanti legittimi ma unilaterali di aspettare, non che gli altri decidessero ma che attraverso un lavoro comune alla Conferenza Stato Regioni di convergere su un percorso nuovo così che l’articolo 116 si portasse dietro l’articolo 119 che impone la perequazione infrastrutturale ai servizi a quant’altro coinvolgendo le altre 15 Regioni di qui l’idea di capovolgere il meccanismo quello del Governo precedente che era: firmiamo con le risorse della spesa storica in cambio delle funzioni ognuno va per conto suo fra un anno ci rivediamo e verifichiamo se il sistema tiene con i fabbisogni standard e fra tre anni ci tanto è fallito molte regioni non si sedevano al tavolo. Per cui o le regioni sono unite o non si va da nessuna parte gli interessi generali. Ridisegniamo una perequazione con un perimetro di servizi e infrastrutture per le aree disagiate interne”
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