CAMPOBASSO – Terremoto del Basso Molise dell’agosto 2018, i sindaci interessati, una ventina, chiedono che venga nominato al più presto un commissario per la gestione degli interventi e l’erogazione dei fondi.
Ma pare che anche su tanto non ci sia convergenza sul fronte politico. Perché a quanto pare il Piddi vorrebbe una nomina di propria fiducia e ovviamente il Governatore Toma come sempre accade in questi casi aspetta per sè l’incarico avallato anche dal Movimento cinque stelle che con l’on. Federico avrebbe rifiutato un impegno così.
Le risorse disponibili ci sono, circa 10 milioni di euro, 4-5 già spesi per l’emergenza dalla Protezione civile, mentre diventa un problema sempre più grosso con il passare del tempo, come ha spiegato il sindaco di Montecilfone Giorgio Manes, l’appalto per il serbatoio del paese già a Concorso ma ingabbiato nei ritardi della burocrazia regionale. Un appalto da qualche centinaia di migliaia di euro che intanto tiene fuori alcune famiglie dalle loro case che insistono nell’area in cui è ubicato e tanto oltre ai disagi del caso, costa circa nove mila euro al mese di autonome sistemazioni, soldi in sostanza della collettività.
E senza serbatoio Montecilfone è senza acqua da un paio di giorni. Pare per alcune rotture alla condotta dell’acquedotto molisano o su quella locale abbiano ridotto i flussi anche per Palata e Tavenna con interruzione completa, invece, per Montecilfone, paese che non avendo il serbatoio comunale in uso non può erogare acqua in caso di emergenza come questo. Insomma problemi su problemi per queste Comunità che hanno chiesto ancora un incontro al presidente Toma per ripetere l’appello a ridurre al massimo i tempi per la risoluzione di tutte le questioni soprattutto per quelle che si possono comporre in sede locale.
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