CAMPOBASSO – Alla vigilia della discussione del Piano dei trasporti in aula e quindi del Bando che configura due lotti nella prossima gestione del servizio, la discussione diventa sempre più aspra. I portavoce del M5S al Consiglio regionale del Movimento osservano:
“Sul trasporto pubblico locale il MoVimento 5 Stelle ribadisce la contrarietà alla divisione in due lotti del prossimo bando di gara per il gestore unico.
Continuiamo a essere convinti che, se si vuole davvero riformare il settore del trasporto pubblico in questa regione, la gara debba fondarsi su due elementi chiave: una procedura aperta a tutti gli operatori economici europei e un unico lotto perché sarebbe più attrattivo per i grossi gruppi internazionali e perché permetterebbe di ottimizzare le corse evitando inutili duplicazioni, quindi garantendo efficienza ed economicità.
È inconcepibile che una riforma storica di tale portate e in un settore tanto importante sia svilita con un dibattito tanto superficiale, senza i necessari approfondimenti da parte di tutte le parti in causa e in tempi così stretti. Anche perché, vogliamo ricordarlo, dal 2011 manca il Piano dei servizi minimi che disegna la rete dei trasporti e rileva i fabbisogni di mobilità e che, quindi, dovrebbe essere antecedente alla gara.
Aggiungiamo che è altrettanto inconcepibile l’assenza al tavolo della Commissione da parte della Ram, la società individuata per tutti gli adempimenti tecnici utili alla stesura del bando, oggi assente senza alcuna giustifica. Proficuo, invece, l’incontro con i sindacati che questa mattina hanno partecipato ai lavori in Commissione, altro segnale del fatto che un tema del genere meritava senza dubbio un altro metodo di lavoro.
La Giunta regionale sta mostrando dilettantismo tecnico e metodologico. Non dimentichiamo quanto accaduto giorni fa con la prima stesura della proposta di legge a firma del governatore Toma. Il testo prevede un bando di gara con procedura ristretta e lo spacchettamento dell’appalto in due lotti, ma nella prima versione aveva fondato il ricorso alla procedura ristretta in base ad un decreto che non esiste più, il 163/2006, il vecchio Codice degli Appalti poi aggiornato nel 2016.
In pratica la Giunta regionale stava costruendo una procedura di gara da oltre 100 milioni di euro su una norma abrogata. Quindi delle due l’una: o sono semplici dilettanti oppure volevano fare di tutto per far impugnare la procedura.
Ovviamente abbiamo segnalato l’assurdità, come ha fatto anche l’Ufficio legislativo, che è stata corretta. Tuttavia restano tutte le nostre perplessità sui criteri previsti e sulle soluzioni individuate.
Intanto siamo costretti a segnalare un centrodestra ancora una volta dilaniato dalle lotte intestine e causa del blocco sostanziale di tutta la procedura: ciascuno difende i propri interessi mentre muore un settore nevralgico per la vita dei cittadini. Il MoVimento 5 Stelle non può che opporsi a tutto questo perché tutela solo ed esclusivamente gli interessi dei molisani. Interessi che faremo valere in Consiglio regionale.”
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