CAMPOBASSO – Lotta ai Commissari, ora ci sono anche quelli della politica.
Non bastano quelli della sanità e quello in arrivo per il post sisma del basso Molise. Tant’è che ora la paletta rossa del Commissario della Lega Juri Colla, arrivato in Molise per rimettere ordine nel partito locale dopo i litigi e gli “strappacapelli” tra Aida Romagnuolo, lo stesso Mazzuto e Filomena Calenda, tiene fermo in Giunta regionale l’attuale assessore al lavoro intimando l’alt alle probabili intenzioni del Governatore Toma, che, diciamo la verità, se fosse stato per lui avrebbe già risolto la questione facendo esordire nell’esecutivo la Romagnuolo.
Il presidente della Giunta che sottolinea di non farsi passare la mosca sotto il naso che non accetta diktat da alcuno e quindi dal Commissario della Lega, prevede di risolvere la questione entro i primi giorni della prossima settimana. Una decisione che secondo noi sarà ancora dilazionata e certamente potrebbe spostarsi a dopo le Regionali dell’Emilia Romagna quando si avrà un quadro più preciso su quanto si configurerà nella geografia politica e partitica nazionale sulla scorta di probabili smottamenti derivanti dagli esiti delle urne e dai successivi scenari. Che se prevedessero caduta del Governo ed elezioni anticipate la corsa alle candidature politiche vedrebbe la partecipazione di più di qualche amministratore regionale con inevitabile mutamento di posizioni in maggioranza.
Questo Toma lo sa e potrebbero aspettare ma sa anche che avere subito un centrodestra stabile e sicuro nei voti in aula permetterebbe di lavorare meglio sulla parte legislativa e quindi con maggiore sintonia e assenza di litigiosità. Allora, se si cambia la soluzione in cuor suo potrebbe essere solo quella della collocazione, diciamo così, di Mazzuto verso altro incarico nella struttura regionale nel suo insieme amministrativo e tecnico e riportare la Romagnuolo in Giunta per avere la garanzia dei voti almeno l’undicesimo, nel secondo caso “santificarsi” per recuperare in un’area dove ora sono la Romagnuolo la Calenda e Iorio pronti a premere il pulsante rosso, la promessa del primo giorno quella di rimanere coesi e fedeli sul programma elettorale condiviso dalla maggioranza su cui ora invece si registrano le maggiori contestazioni.
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