RIMPASTO GIUNTA – La Calenda rimescola le carte. Toma tuona, ora è più sereno?

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CAMPOBASSO – Annunci di rimpasto, ieri avevamo raffigurato la scena di un surplace in pista di quelli che si osservano nella parte alta di un velodromo nel ciclismo su pista quando si svolgono le gare cosiddette all’americana ad esclusione e i ciclisti piantati sulle ruote osservano con la coda dell’occhio le mosse dell’avversario.

Ebbene questa metafora in cui avevamo chiamato in causa un aspetto tecnico del ciclismo veloce tra Toma e la sua Giunta sembra essersi per il momento sciolta. Tanto, per le dichiarazioni rilasciate dal Governatore da leggere in altra parte del giornale e che dimostrano quanto lo stesso presidente alle rivoluzioni annunciate più volte cerchi, invece, di mettere i punti di saldatura ad un cerchio spezzatosi completamente dopo la presa di posizione della Calenda con il suo voto sul Tpl in Consiglio contro il centrodestra.

Il tono di Toma oggi è uguale al ciclista ormai proiettato nell’americana alla volata, come  descrivevamo sopra. Le dichiarazioni del presidente crediamo, sono la sintesi del faccia a faccia o di un chiarimento diretto o indiretto con la Calenda che permetterebbero di tenere le cerniere del centrodestra al loro posto e di confidare, nelle peggiori delle ipotesi,  almeno in un 1-0 per le prossime votazioni in aula. Ferma al suo posto in maggioranza la Calenda.  Giunta inamovibile almeno per ora, per qualche mese fino all’evoluzione politica nazionale che verrà fuori dalle Regionali di altre realtà locali e fino agli esiti di questioni programmatiche e legislative nelle due Camere fra poco palle di fuoco all’atto della loro accettazione che Pd e M5S si rimandano addosso e che potrebbero essere determinanti  per elezioni anticipate. Toma punta, crediamo  che possa tentarci, di riportare indirettamente la quiete nel gruppo della Lega che deve rimaterializzare la sua originaria identità di gruppo con 2 unità, di non rompere con la stessa Lega o con Forza Italia o Fratelli d’Italia, anche quest’ultimi con un conto in tasca, pensando a futuri scenari e quindi obiettivi, e di rinforzare  quel centrodestra che ha gli ha giurato fiducia e fedeltà al momento della sua investitura. a presidente.

Dimenticavamo l’ex Governatore Iorio persona di gran garbo politico e di consumata esperienza che non avendo mai detto di stare fuori dalla maggioranza o di far saltare il centrodestra, coinvolto moralmente in modo meglio adeguato,  potrebbe essere per Toma una sponda di buon sostegno politico e di affidamento nell’ambito soprattutto di quei 13 voti di assoluta tranquillità per un 3 a 0 che sarebbe difficile smontare contro i 10 dell’opposizione. Morale della favola, stando ad oggi non si muoverà nulla. La Romagnuolo dice di stare “buona” in Consiglio, di voler lavorare e operare per il bene dei cittadini, evidentemente nei prossimi mesi, chissà potrebbe anche essere il suo momento, oggi non si tocca nulla. Mazzuto rimane seduto sul suo banco dell’esecutivo, a palazzo D’Aimmo, ultimo a destra per chi lo guarda di fronte. La foto di gruppo è quella del primo giorno. Nuove a domani, amici, o forse più in là.

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