UNIMOL – La galleria di Gino Marotta ricorda il Giorno della Memoria

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CAMPOBASSO – La Galleria Gino Marotta partecipa alle manifestazioni del Giorno della Memoria del 2020 con una personale di Giorgio Ortona (Tripoli 1960, vive a Roma) in cui sono raccolte ventisei opere sulla Shoah, a cui fa riferimento il titolo di questa mostra dedicata alla persecuzione dei diritti e delle vite degli ebrei durante il fascismo, ai campi di sterminio nazisti, al Porrajmos, alla trasmissione della memoria e alle inquietanti recrudescenze del nazismo nell’Europa dei nostri giorni.

Ortona, pur avendo vissuto personalmente la persecuzione degli ebrei in Libia, da cui è fuggito con la famiglia nel 1967, ha lavorato sulla tragedia della Shoah con un linguaggio rigoroso e con l’oggettività di una ricerca storica fondata sui documenti, attraverso una pittura che racchiude le esperienze concettuali e da cui nascono opere di drammatica e lancinante chiarezza. Il realismo di Ortona, formato su quello del suo grande maestro, lo spagnolo Antonio López García, diventa così uno strumento di riflessione, di salvezza e di disseminazione della Memoria, grazie al quale viene conservata e tramandata la verità storica di fatti e il ricordo di uomini che rischierebbe di essere dimenticata, come Emanuele Di Porto, salvato dai tranvieri di Roma il 16 ottobre 1943, o come il pugile sinti Johann Trollman ucciso in un campo di sterminio nel 1944. Le pietre d’inciampo di Gunter Demnig, i documenti dei perseguitati e dei deportati, gli oggetti personali delle vittime dei lager, le bocche dei forni crematori, le prime pagine dei giornali che esaltavano le Leggi Razziali del 1938, il campione ciclista Gino Bartali (Giusto tra le Nazioni che ha salvato molti ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale), vengono fissati così da Ortona in dipinti che costruiscono una forte testimonianza costruita con un’intensa e sintetica evidenza che unisce la potenza iconica alle cesure, le cancellazioni alla cruda e sintetica qualità della rappresentazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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