CAMPOBASSO – Il Parco nazionale Matese e nelle mani… del Ministero dell’ambiente. Che dovrà decidere il lavoro topografico svolto attraverso la delimitazione dell’area del versante molisano e degli aspetti amministrativi e degli obiettivi configurati nel progetto.
La perimetrazione del Parco approvata dalla Giunta regionale del Molise è per il momento quella definitiva.
Comprende 15 Comuni da Sepino a Monteroduni per un contenitore ambientale dove ci sono vincoli e obblighi ma anche una serie di possibilità e facilitazioni per la valorizzazione di quanto viene prodotto al suo interno ed è quanto scaturito, come è stato affermato stamane durante una conferenza stampa svoltasi nel Parlamentino della Giunta regionale dal presidente Toma e dall’assessore Cavaliere, dopo una serie di 7 riunioni effettuatesi con i sindaci dei Comuni interessati una con il direttore generale del Ministero dell’ambiente due con la Consulta rappresentante Associazioni e Comitati e una con il presidente Toma.
Il Parco nazionale del Matese rilancia in sintesi la proposta green del territorio locale promosso come tale anche dalla politica regionale che per l’anno corrente in cui cadono la celebrazione e lo sviluppo di tanto ha messo in agenda lo sviluppo di una serie di politiche che trovano terreno fertile in una regione come il Molise che presenta tutte le caratteristiche e le credenziali di elementi ambientali e naturalistici motivo di attrazione e gradimento per un turismo volto alla scoperta di alcuni valori spesso impercettibili altrove.
Ovviamente, come ha sottolineato il Governatore Toma durante la conferenza stampa, il progetto presentato dalla Giunta non rappresenta alcun freno ad attività agricole e produttive che insistono al suo interno. Un’iniziativa che dovrebbe contemperare bene, quindi, le zone Sic e tutte le altre aree di tutela ambientali presenti al momento con una condivisione all’attività antropica e con una serie di regole dettate dal Governo e successivamente dalla sua governance. Ovviamente, come è stato riportato nei giorni passati la perimetrazione è stato oggetto di bersaglio e di polemica. La perimetrazione del Parco non è piaciuta soprattutto ad alcuni sindaci e quanto è stato previsto per Campitello Matese a cui Toma ha risposto dicendo che certamente non si poteva portare il Parco in quota a 1800 metri al culmine degli impianti di risalita o sulla vetta del Miletto a 2050 metri slm.
Per la Stazione sciistica, ha detto Toma, e per il versante di Roccamandolfi ci sono altri progetti in cantiere investimenti pronti per circa 8 milioni di euro che viaggiano su diversi canali tecnici e amministrativi che sono cosa diversa dal Parco. Sulle rimostranze di paesi come Loangano e Sant’Agapito l’assessore all’ambiente Cavaliere ha precisato che in qualche caso sono stati ampliati i territori comunali, respingendo, poi, l’accusa per aver svolto nell’ l’elaborazione della perimetrazione del Parco ribadito un semplice compitino. Quanto scaturito, ha detto Cavaliere, è il risultato di una lunga concertazione al termine della quale la Regione si è prodigata al massimno per presentare la sua idea di Parco al contrario della Campania che ancora è molto indietro e che comunque dovrà far parte necessariamente di un “consorzio istituzionale naturalistico” integrato a 4 Province due del Molise, Campobasso e Isernia, e due della Campania, Benevento e Caserta dove si misureranno e si rielaboreranno in un unicum gestionale e programmatico tutte le iniziative e il controllo del Parco.
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