POZZILLI – Vicenda Unilever, le imprese e i lavoratori dell’indotto chiedono di essere informati in tempi brevi 

POZZILLI, Unilever, sciopero a oltranza, quale futuro
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POZZILLI – Il Comitato Indotto Unilever di Pozzilli, dopo l’incontro tra Unilever Manufacturing Italia e le organizzazioni sindacali alla presenza del MISE e della Regione Molise, a cui una delegazione dello stesso comitato ha partecipato come uditore, si è riunito per discutere degli scenari emersi e per valutare l’impatto che la vicenda Unilever potrebbe avere sia sulle 12 aziende facenti parte del Comitato con oltre 250 lavoratori diretti, ma anche su diverse altre aziende coinvolte per un totale di forza lavoro largamente superiore.

Pertanto, il “Comitato Indotto Unilever di Pozzilli” comunica che “Le imprese, che hanno costituito il Comitato lo scorso 2 marzo presso la sede del Consorzio Industriale Isernia-Venafro, sono per la quasi totalità società con un rapporto di lavoro fiduciario e continuativo con Unilever da circa quarant’anni. Tale rapporto è stato da sempre improntato alla reciproca fiducia tra Unilever e le varie aziende fornitrici di servizi, che per gran parte sono stati svolti all’interno della Unilever stessa, facendo sviluppare negli anni le logiche più elevate delle relazioni tra attori della catena di fornitura: la partnership.

Le imprese dell’indotto Unilever di Pozzilli hanno svolto le loro attività avendo sempre in mente che l’unico nostro obiettivo era quello di lavorare nell’ottica di dare a Unilever la massima soddisfazione del Cliente per assicurare sempre la competitività della fabbrica stessa.

Tali imprese, dinanzi alle necessità di Unilever, hanno ricercato sempre soluzioni organizzative ed economiche coerenti con le variabili necessità aziendali e del mercato facendo anche investimenti importanti su progetti di sviluppo. Le imprese e i lavoratori hanno garantito insieme massima flessibilità allo stabilimento, mantenendo il più alto livello di professionalità anche quando gli veniva richiesto uno sforzo maggiore e straordinario. Ciò è stato possibile proprio grazie alla fiducia esistente e sedimentata negli anni verso Unilever, consapevoli che lo sforzo fatto andava verso un obiettivo più grande: garantire la continuità occupazionale e un futuro migliore per le aziende stesse, per i propri dipendenti e per il territorio tutto.

Le imprese dell’indotto in questi anni hanno applicato ai rapporti di lavoro con i propri dipendenti la stessa cultura manageriale che Unilever gli ha insegnato, garantendo contratti che assicurano un trattamento economico adeguato, il rispetto della persona e delle capacità e specificità di ognuno, la crescita professionale e il coinvolgimento nei progetti stimolanti che venivano realizzati in uno dei migliori siti produttivi dell’Europa Occidentale, alimentando un orgoglio e senso di appartenenza e consentendo di ottenere risultati talvolta superiori alle aspettative.

Oggi, purtroppo, questo grande circolo virtuoso che il sistema Unilever con le aziende del territorio ha messo in piedi viene messo in discussione. Le voci di dismissione dello stabilimento Unilever di Pozzilli hanno portato preoccupazione e incertezza all’interno delle nostre imprese e tra le nostre persone. Dubbi ed incertezze a cui abbiamo risposto sempre con l’approccio che questa azienda ci ha insegnato: avere fiducia.

Riteniamo, tuttavia, che a seguito delle vicende che si sono succedute negli ultimi mesi e dopo le notizie apprese nel tavolo MISE non possiamo più rassicurare i nostri lavoratori senza avere anche noi delle informazioni più concrete e dettagliate sui piani che l’azienda ha per il futuro. Sarebbe un gesto di irresponsabilità e superficialità che porterebbe noi aziende a non poter reagire ad una eventuale chiusura e i nostri lavoratori a non sapere quello che sarà il proprio destino.

Ci preme con questo comunicato quindi esprimere i nostri dubbi circa l’effetto che i piani prospettati al tavolo potrebbero avere sull’indotto. Chiediamo che questi dubbi vengano, in tempi brevissimi, sciolti per mettere in atto tutte le azioni necessarie a tutelare noi stessi e i nostri dipendenti. Aspettare ancora due mesi in questo stato di incertezza ed agitazione, senza ulteriori delucidazioni, sarebbe deleterio per il lavoro che svolgiamo ogni giorno, per le preoccupazioni costanti che i nostri lavoratori ci manifestano, per il servizio erogato e per il rapporto di fiducia che oggi ci consente di agire con immediatezza e precisione a qualunque richiesta.

Le perplessità e preoccupazioni che registriamo, sulle varie ipotesi avanzate dall’azienda Unilever, riguardano in primis una eventuale riconversione dello stabilimento alla riconversione della plastica perché porterebbe ad una chiusura della quasi totalità dell’indotto, che si è creato ed ha ampliato la forza occupazionale proprio grazie all’attività di realizzazione di prodotti di largo consumo.

Rispetto alle altre opzioni di piano che Unilever ha prospettato, nonostante siano certamente più favorevoli alla situazione dell’indotto, al momento ci creano anch’esse perplessità perché non abbiamo alcun elemento di dettaglio per poter capire se l’indotto sopravviverà e in quale misura.

Chiediamo pertanto all’Unilever ed alle forze politiche regionali e nazionali e al MISE di renderci edotti in tempi brevissimi onde evitare ulteriori danni per le aziende e nei rapporti tra queste e i propri dipendenti.

Prendiamo atto, inoltre, che a partire dal tavolo del 4 marzo ultimo scorso le forze politiche tutte, maggioranza e minoranza, e le Sottosegretarie del MISE (Todde, Morani), nonché le organizzazioni sindacali hanno riconosciuto la necessità di tutelare anche l’indotto.

Il Comitato Indotto Unilever di Pozzilli chiederà di essere parte a tutti i prossimi incontri al fine di poter valutare ed esprimere le proprie considerazioni sulle proposte e problematiche in atto”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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