CAMPOBASSO – “Dopo un inverno classificato in Italia come il secondo più caldo dal 1800, con una temperatura superiore di 2,03 gradi rispetto alla media di riferimento, adesso nelle campagne del Molise scatta l’allarme gelo”.
Ad affermarlo è il direttore regionale della Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, a seguito dell’ondata di maltempo che oggi ha visto la regione risvegliarsi sotto una compatta coltre bianca. “Anche se la neve contribuirà a colmare, almeno in parte, il deficit di acqua degli ultimi cinque mesi di siccità – spiega Ascolese – il pericolo di gelature ora rappresenta la nostra maggiore preoccupazione.”
“Il caldo fuori stagione – sottolinea la Coldiretti – sta stravolgendo completamente i normali cicli colturali, accelerando il risveglio vegetativo delle piante, con fioriture anticipate nei frutteti, che ora rischiano di veder compromessi interi raccolti; fra quelli maggiormente a rischio: mandorle, pesche, ciliegie, albicocche, susine. In pericolo anche le primizie dell’orto che spaziano dai carciofi agli asparagi, alle fragole, dalle fave alle zucchine”.
Un discorso diverso, in Molise, lo si può fare per il grano e i cereali che da questa ondata di maltempo potrebbero trarre beneficio, visti i terreni secchi da mesi che non hanno consentito alle piantine di svilupparsi se non addirittura veder perire nel terreno i semi prima della germinazione.
Ma le preoccupazioni non si fermano all’agricoltura. Per quel che riguarda la zootecnia, ad esempio, già durissimamente colpita alla crisi generata dal Corona Virus, ora si aggiunge il pericolo del mancato ritiro del latte a causa delle difficoltà di circolazione sulle strade, specie interne, coperte di neve. Grosse apprensioni poi anche per il settore apistico. Le api, infatti, ingannate dal caldo nei mesi scorsi sono uscite dagli alveari per cominciare il lavoro di bottinatura ed impollinazione ma adesso, con il ritorno improvviso del freddo e la gelatura dei fiori, rischiano di morire.
“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici – osserva Aniello Ascolese – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma. Sbalzi termici significativi spesso compromettono le coltivazioni nei campi con costi elevatissimi fra perdite delle produzioni e danni alle strutture aziendali. Una situazione, questa – conclude il Direttore della Coldiretti – la cui unica arma di difesa ad oggi è rappresentata dalle assicurazioni”.
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