CARCERI – Don Grimaldi ispettore dei Cappellani “Cristo è la Luce del mondo nel tunnel oscuro delle nostre incertezze”

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PASQUA 20202 – Il messaggio dell’Ispettore dei Cappellani delle carceri d’Italia a partire dai detenuti, rivolto ai cappellani, ai direttori, alla polizia penitenziaria, all’area educativa ai volontari, al personale, alle famiglie e a quanti vi operano in tutta la realtà carceraria. Un messaggio pastorale di incoraggiamento e di speranza per una Santa Pasqua vissuta in un modo inedito a causa della pandemia che ha stravolto le vite di ciascuno e ha messo a dura prova le attività lavorative delle nostre carceri”. Le criticità vissute nelle carceri, infatti, hanno impegnato notevolmente tutte le forze a disposizione per un’emergenza non ancora rientrata e che richiama ancor di più al senso di corresponsabilità e di vigilanza. Don Raffaele Grimaldi, nel messaggio, richiama tutti ad essere uomini e donne di Speranza perché In questo periodo di grande tempesta, tutti noi siamo invitati ad una responsabilità comune per remare insieme e affrontare le difficoltà del momento. Le campane – esorta don Grimaldi – suoneranno ancora per annunciare il Cristo risorto che risveglierà la nostra fede pasquale perché Egli è la Luce del Mondo nel  tunnel oscuro delle nostre incertezze.

Don Grimaldi, Cristo è la Luce del mondo nel tunnel oscuro delle nostre incertezze

«Carissimi/e,

La quaresima che abbiamo vissuto, ha portato tutti a rientrare in noi stessi per metterci in ascolto della verità che ha scosso la nostra umanità e “ci siamo ritrovati impauriti e smarriti”.

Ci siamo sentiti isolati gli uni dagli altri impediti e rallentati nelle nostre attività quotidiane, ma come Paolo, oserei dire: “Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati, perseguitati, ma non abbandonati; colpiti ma non uccisi…” (2 Cor. 8-9). Queste parole sono di grande incoraggiamento per tutti.

L’emergenza vissuta nel pieno del tempo quaresimale che è alle nostre spalle ha messo a dura prova le attività lavorative delle nostre carceri, le criticità vissute hanno impegnato notevolmente tutte le forze a disposizione, un’emergenza non ancora rientrata ci pone tutti con atteggiamento di vigilanza.

Noi tutti, credenti e non, mai come in questo momento siamo chiamati ad essere uomini di Speranza e vedere al di là “delle fitte tenebre che si sono impadronite della nostra vita” la Luce di un Dio che non muore, ma che ci invita a guardare la Vita, la Vittoria certa, fatta di lotta e di impegno comune.

In questo periodo di grande tempesta, tutti noi siamo invitati ad una responsabilità comune “Chiamati a remare insieme” per affrontare le difficoltà del momento.

In questi giorni di Pasqua, nonostante tutto, le campane suoneranno ancora per annunciare il Cristo risortoil Signore si risveglia per risvegliare la nostra fede pasquale”.

Intorno a noi tocchiamo le macerie causate da questa subdola epidemia, stiamo sperimentando la nostra fragilità umana e nonostante le nostre avanzate tecnologie siamo stati schiacciati e ci sentiamo sconfitti.

Papa Francesco il 27 Marzo scorso, in piazza San Pietro, abbracciato da una Chiesa invisibile e clandestina, ci ha incoraggiati ad avere fede coraggiosa e a credere che sulla nostra barca in tempesta c’è il Signore che non ci abbandona mai. E come ci ha detto il Pontefice: “Non è il tempo (Signore) del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa”.

Nel Vangelo di Giovanni leggiamo: “Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio”. Anche noi andiamo in questi giorni al Cristo Risorto, Luce del mondo, quando siamo ancora immersi nel buio e nell’angoscia e stiamo ancora attraversando il tunnel oscuro delle nostre incertezze.

A noi tutti viene donato un grido di speranza: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto”.

Il Cristo risorto non cerchiamolo però lontano da noi, Lui è più che mai presente. Lui continua la sua passione con tutti gli ammalati che in questi mesi affollano i nostri ospedali. Lui continua a rialzarci e a fasciare il nostro dolore, attraverso i tanti medici e operatori sanitari che con grande abnegazione stanno donando anche la loro vita. Lui continua ad incontrare gli ultimi, i poveri, gli emarginati, attraverso gli uomini e donne di buona volontà che, in questo tempo, con le loro mani offrono solidarietà e attenzione.

In questi giorni ognuno di noi si interroga: quando finirà questa sofferenza, questa guerra mondiale, causata da un nemico invisibile? Cosa possiamo fare in questo tempo di smarrimento, noi che crediamo in un futuro migliore?

Rimettiamo prima di tutto al centro l’uomo, mettiamo da parte gli egoismi e “Remiamo insieme” per costruire “la civiltà dell’amore” e siamo certi che “Il Signore porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai”.

Carissimi amici e amiche, giungano a voi tutti gli Auguri di una serena Pasqua, lasciandoci abbracciare dal Signore per poter annunciare, anche in questo tempo difficile, che Cristo è la nostra unica certezza e speranza».

“Si, ne siamo certi: Cristo e davvero risorto.

Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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