VENAFRO – Problema inquinamento a Venafro, non è bastato fermare la macchina produttiva e quindi il traffico sulle strade locali perché questo ingombrante fenomeno si fermasse.
A Venafro, infatti, dai dati forniti dall’Arpa pur registrandosi una diminuzione delle concentrazioni inquinanti, i “Pm 10” e “Pm 2.5” si confermano valori decisamente elevati. Il 17 marzo, infatti, i Pm 10, hanno raggiunto 44 µg/m³ e addirittura il 21 marzo al limite dello sforamento raggiungendo 47 µg/m³. Stessa sorte per il Pm 2,5: 38 µg/m³ il 17 marzo e 42 µg/m³ il 21 marzo. Dati che non sfuggono alla valutazione di Associazioni, Comitati del posto e soprattutto all’Associazione Onlus delle “Mamme per la Salute e l’Ambiente” che vanno ad aggiungersi alle forti preoccupazioni delle stesse causa gli effetti che essi procurano sulla popolazione venafrana.
“Un test che non si sarebbe mai potuto effettuare senza un evento eccezionale come quello dovuto al Covid-19. Tutte le sostanze inquinanti tenute sotto controllo dall’Arpa non sono affatto diminuite nonostante il blocco progressivo del traffico. I benefici si sarebbero dovuti cumulare sommando i tanti giorni senza traffico, invece non è accaduto. – dichiarano le Mamme per la Salute e l’Ambiente – Sia il particolato PM10 che il PM 2,5 hanno valori decisamente elevati. Il PM10, il più noto, era a 44 µg/m³ il giorno 17 marzo e a 47 µg/m³ il giorno 21 marzo. Stessa sorte per il PM 2,5: 38 µg/m³ il 17 marzo, e 42 µg/m³ il 21 marzo per poi avere una media più bassa a partire dal 27 Marzo. Un disastro.
Con le auto completamente ferme. Allora, l’inquinamento non è colpa del traffico. Una situazione che preoccupa la gente venafrana le Associazioni i Comitati e le mamme di Venafro che da anni si battono sul problema. In questa occasione O quanto meno, se si fermano i veicoli la situazione non migliora o migliora di poco.
Questi numeri hanno un senso e certamente quando la nostra vita riprenderà un percorso normale, bisognerà affrontare il problema in modo diverso, consapevole e responsabile. Auspichiamo che politici e amministratori, dopo questa triste e dura esperienza, affronteranno l’argomento in modo oggettivo senza farsi influenzare da motivazioni di altro genere.
La nostra associazione per acquisire maggiori e più dettagliate informazioni ha inviato la richiesta all’Arpa Molise, all’ISPRA, al Sindaco di Venafro e per conoscenza al Ministro dell’Ambiente”.
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