EMERGENZA CORONAVIRUS – Lavoro, vivere e sopravvivere in tempi di covid 19

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VENAFRO – Da una giovane venafrana in procinto d’iniziare un rapporto lavorativo in altro Comune del Molise pervengono valide considerazioni sul momento che si sta vivendo e sulle delicate prospettive future per molti.

Il pensiero della donna: “Un caso per tutti: superare il coronavirus, inserirsi nuovamente nel contesto lavorativo. Quelli come me, lavoratori occasionali, che hanno bisogno di andare fuori per lavorare, per onorare contatti e contratti già discussi. Quelli come me, che hanno campato più sulle proprie spalle e i lasciti familiari che con i guadagni, miseri, delle associazioni no profit o di articoli pubblicati su riviste di settore. Quelli come me chiedono, ammesso che questa disgrazia finisca o si attenui tra una quindicina di giorni, come potrò mai fare per raggiungere la località lavorativa prescelta? Chi mi autorizzerà? La comunità che dovrà accogliermi mi chiederà il risultato di un tampone, tanto per mettersi le spalle al sicuro? O mi chiederà di mettermi in quarantena? Se i tamponi in Molise vengono fatti solo al Cardarelli e solo se sono presenti precise sintomatologie, come potrò io accedervi? Anche pagando questa analisi di tasca mia, potrò farla, dove e con quali tempi? Come fare per essere sicura di onorare il contratto lavorativo? Ed ancora: prendere casa in loco, attivare le utenze ect., un costo l’avranno; come farò ? E se poi l’eventuale quarantena mi farà saltare i termini per iniziare il contratto di lavoro? Di cosa vivrò?”.

La chiusura delle valide considerazioni al femminile: “Perché i tamponi si fanno solo a chi esprime alcune sintomatologie? Perché gli asintomatici o coloro che ne hanno bisogno, come la scrivente, non possono accedervi?”. Tanti dubbi, tante perplessità per la ripartenza dopo il covid 19 e gl’interrogativi non sono da poco, anzi. Emerge quindi la necessità di agevolare la tanto agognata ed essenziale ripartenza socio/economico/lavorativa senza frapporre ostacoli insormontabili, fermo restando le doverose e più che mai opportune accortezze per non favorire la ripresa del contagio. Intanto c’è una buona nuova per la venafrana che a ragione s’interroga alla vigilia di un proprio rapporto lavorativo post covid 19 in altro Comune del Molise: nelle prossime settimane, al fine di snellire le procedure e risolvere la tematica a cuore a tanti, dovrebbero essere sufficienti (tematica però da perfezionare nel breve) gli accertamenti sierologici per accertare il personale stato di salute ed avviare -finalmente- un rapporto lavorativo con cui rasserenare animi, mente e… tasche!

Tonino Atella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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