CAMPOBASSO – Dodici a favore, 8 contrari e Iorio astenuto, passa nella notte anche l’ultimo atto della manovra di Bilancio dopo le votazioni al Def e quindi al Patto di stabilità.
Il Governatore mette in cassaforte con una maggioranza ritrovata e rassicurante per il futuro un documento che da qui in avanti consentirà di amministrare la Regione fino al prossimo anno con una più certificata tranquillità politica potendo contare sulla fiducia di 12 consiglieri e con Iorio che comunque con la sua “neutralità” dimostra poi tutto sommato che non vuole andare via dalla “casa madre” che è sempre stata quella del centrodestra dove in origine ha sostenuto la candidatura a presidente di Toma.
Ora il Governatore ottenuto quanto si era prefisso alla vigilia di questo appuntamento importantissimo di programmazione finanziaria regionale e cioè quello di ridisegnare una nuova geografia politica all’interno del suo centrodestra tanto da potergli assicurare sonni più tranquilli, deve procedere alla rinomina della Giunta che sarà formata certamente da quanti hanno dato il loro si per l’eliminazione dei primi dei non eletti. Questi ultimi, infatti, ritornati nella carica di consiglieri, Cotugno Cavaliere Di Baggio e Niro, saranno investiti nuovamente anche delle funzioni di più stretti collaboratori del Presidente. I decreti di rinomina sarebbero pronti e potrebbero essere riaffidati già in giornata o prima di sabato mentre per Maurizio Tiberio consulente economico di Toma nominato assessore ponte cinque giorni fa per permettere la validità della convocazione del Consiglio regionale di lunedì, è ormai certo che lascerà l’incarico, mentre le deleghe dell’ex assessore Mazzuto, uscito dall’esecutivo, saranno in capo al Governatore. Tanto si potrebbe ipotizzare fino all’autunno quando ci sarà la scadenza del mezzo mandato della presidenza del Consiglio dove certamente ci saranno da aspettarsi ulteriori mal di pancia per la ricollocazione di altre velleità che potrebbero ripercuotersi anche sull’allargamento della Giunta.
C’è poi la sentenza del Tar del 13 maggio quando è fissata l’udienza e la discussione del ricorso Tedeschi Scarabeo patrocinato dai legali Massimo Romano Margherita Zezza e Pino Ruta. Qui si definirà, almeno così pare, se la cancellazione della surroga, l’eliminazione prima del Consiglio dei primi dei non eletti che non hanno partecipato ai lavori del Bilancio e quindi se quest’ultimi sono validi o meno, rientrano in un provvedimento eseguito con il crisma della legge o meno. In caso contrario ci potrebbe essere la sorpresa della riconvocazione di un nuovo Consiglio che dovrà ridiscutere le tre fasi della manovra finanziaria regionale ovviamente prevedendo il reintegro dei primi dei non eletti per il momento fuori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA