VENAFRO – Facciamo il punto sugli anziani delle Case di Riposo di Agnone e Cercemaggiore da settimane trasferiti al SS Rosario di Venafro.
Il loro arrivo nella cittadina dell’estremo ovest del Molise in orario prenotturno delle settimane addietro (esattamente alle h 23,50!) e con un’autocolonna di ambulanze molisane, abruzzesi e laziali scortate da forze dell’ordine e protezione civile, si ricorderà, aveva fatto tantissimo scalpore a Venafro come altrove al punto tale che anche la trasmissione Rai “Chi l’ha visto?” se n’era interessata. Ma soprattutto erano stati i venafrani ad attivarsi da subito alla grande per far sentire i 18 nuovi ospiti della prima ora (tre di loro verranno poi a mancare nei giorni successivi per la progressiva degenerazione del loro stato di salute, e quindi non per covid 19) come a casa loro, finendo praticamente per adottarli. Un bellissimo slancio popolare di generosa solidarietà aveva infatti permesso a tali vecchiette e vecchietti di fruire già dall’indomani del loro arrivo a Venafro di cellulari per contattare le famiglie, colombe pasquali, indumenti ed altri generi di prima necessità in modo da farli sentire rinfrancati grazie alla vicinanza dei venafrani, che di fatto li avevano adottati come “i nostri nuovi nonni”.
Questo il pregresso. Veniamo all’attualità della vicenda. Attualmente degli iniziali 18, e considerati i tre decessi non per covid 19, restano ricoverati al SS Rosario in 12, esattamente 9 provenienti dalla struttura di Agnone e 3 da Cercemaggiore, con un altro dal tampone negativo trasferito per altro motivo al Cardarelli di Campobasso. Tutti, da quanto si apprende, godono ottimo stato di salute relativamente all’età e per due di loro, che sono in condizioni di rientrare a casa, si è in attesa che le famiglie si organizzino per poterli riaccogliere.
Il dato maggiormente confortante comunque è che i tamponi eseguiti ai “nuovi nonni di Venafro” sono risultati tutti negativi, tanto che è stato possibile trasferire tre di tali soggetti nell’UDI dello stesso SS Rosario, ossia nell’Unità di Degenza Infermieristica poco distante in linea d’aria dal reparto che inizialmente li aveva accolti. Ad accudire tali anziani provvedono infermieri, oss e sanitari arrivati dall’esterno. Una situazione quindi sostanzialmente sotto controllo e dall’andamento positivo, cosa che francamente fa immenso piacere registrare. Ed allora … “Forza Nonni ” che ce la facciamo, pare gridare all’unisono tutta Venafro !
Tonino Atella
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