ISERNIA – «Il coraggio e la risolutezza nelle scelte dovranno essere le prerogative della classe politica in questa delicata fase 2. Nella prima fase è stato sicuramente giusto e necessario dare priorità al contenimento del contagio ma ora dobbiamo pensare anche alla ripartenza di un’Italia e di un Molise che, da un punto di vista economico e sociale, sono in ginocchio».
Queste le dichiarazioni degli esponenti Partito Democratico di Isernia che in questo periodo non sono rimasti indifferenti dinanzi alle istante pervenute da imprenditori e lavoratori, a partire da quel settore della ristorazione e bar che domani mattina, 29 aprile, protesterà contro questa faticosa ripartenza.
«Bene ha fatto il Ministro dello Sviluppo Economico, Patuanelli – affermano dal Partito Democratico di Isernia –, sostenendo che serve un intervento forte dello Stato e risorse per rilanciare diversi comparti dell’economia, a partire dai commercianti, le piccole e medie imprese e il settore turistico, mediante un fondo di solidarietà nazionale di oltre 8 miliardi di euro e indennizzi a fondo perduto accreditati direttamente sul conto corrente dei richiedenti».
Gli esponenti isernini del PD, innanzitutto, pongono l’accento sulla necessità di snellire la macchina burocratica, in modo da consentire un più rapido accesso alle misure già stanziate. Coloro che operano nel mondo della ristorazione, ma in generale le PMI, hanno innanzitutto bisogno di liquidità immediata, mediante stanziamenti a fondo perduto e prestiti, necessitano del pagamento dei crediti che le imprese vantano con la Pubblica Amministrazione, nonché il pagamento dei crediti tributari maturati sia livello nazionale che locale. Inoltre, sarebbe auspicabile l’immediata istituzione di un prestito garantito al 100 per cento dallo Stato, da restituire in tempi più lunghi. Indispensabile anche far respirare imprese e dipendenti attraverso l’annullamento e la riduzione delle imposte dovute nel 2020 e 2021 e un deciso alleggerimento della pressione fiscale. Altra problematica è legata al pagamento degli affitti; una soluzione auspicabile potrebbe essere l’attivazione di un credito d’imposta per i proprietari immobiliari che accettino l’azzeramento del canone per i mesi di chiusura obbligatoria e la ridefinizione di un contratto più agevolato per i mesi futuri. È necessario agire con veemenza anche per ridurre il costo delle utenze, con i ristoratori che dovrebbero pagare solo i consumi, azzerando in tal modo le accise e i costi fissi per energia, acqua e gas.
«Siamo vicini alle oltre 300 partite iva che, anche in Molise, aderiranno all’iniziativa dal titolo “Siamo nati per assumere e non per licenziare”, tra questi saranno circa una cinquantina i ristoratori che domattina, alle ore 11, si recheranno presso il Municipio di Isernia per consegnare, simbolicamente, le chiavi delle proprie attività commerciali al primo cittadino. Sosteniamo – commentano dal Partito Democratico isernino – molte delle loro richieste, convinti che sia necessario agire su più livelli, dal nazionale, passando per il regionale, fino ad arrivare al comunale. Rispetto a questa legittima iniziativa di protesta, da parte di questa categoria così in difficoltà, restiamo vigili e siamo al lavoro per individuare le soluzioni migliori», fanno sapere ancora dal Partito Democratico di Isernia.
«Riguardo al livello regionale – dichiarano dal PD di Isernia – le misure poste in essere dalla Regione Molise non stanno ottenendo nessun risultato migliorativo. Gli 8 milioni di euro stanziati per il Microcredito attraverso FinMolise sono bloccati da un sistema farraginoso e a cui è molto difficile, se non impossibile, accedere. Per quanto riguarda, invece, i finanziamenti a fondo perduto, i tempi per ottenere gli incentivi sembrano dilatarsi e, in questo modo, rischiano di arrivare troppo tardi. Sul fronte lavoratori, inoltre, gli ammortizzatori sociali e, in particolare la cassa integrazione in deroga, stentano a essere erogati.
Infine, il Partito Democratico di Isernia, individua anche delle proposte da valutare a livello comunale vista l’inerzia e la scarsa efficacia dell’azione amministrativa di questo centrodestra. «Le nostre – fanno sapere – sono idee e proposte di sostegno concreto alla categoria, come la necessità di sospendere nell’immediato e ridurre per i prossimi mesi tutte le tasse e le imposte comunali (Tosap, tasse di pubblicità Tari e Imu) per le attività commerciali. Sarebbe importante istituire anche un fondo di sostegno per la locazione delle attività commerciali. Siamo favorevoli anche alla distribuzione dei cosiddetti City Voucher, buoni spesa aggiuntivi rispetto a quelli alimentari da spendere unicamente in attività commerciali della città, nei diversi settori. Altresì bisogna iniziare a lavorare, insieme alle associazioni di categoria, alle altre forze politiche e agli imprenditori, per programmare sin da ora iniziative settimanali, anche in spazi aperti, per rilanciare il commercio locale. Tutte misure che, in mancanza di finanziamenti da parte di altri livelli territoriali, dovranno essere sostenute con fondi reperiti nel bilancio comunale».
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