VENAFRO – C’era da aspettarselo e puntualmente è avvenuto!
Venafro sta cercando di “salvare”, cioè di tenere la secolare processione del prossimo 18 giugno in onore dei Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria, rito in forte dubbio alla pari delle intere feste patronali cittadine del 16, 17 e 18 giugno date le restrizioni imposte dal covid 19 per evitare assembramenti e pericoli di contagi.
E’ infatti nato su facebook un comitato popolare cittadino che si sta prodigando perché la processione si tenga, seppure con ovvie e scontate limitazioni. In buona sostanza trattasi di un gruppo di venafrani che stanno adoperandosi perché non s’interrompa la plurisecolare effettuazione del rito. Dallo stesso organismo, che comunque riconosce la fondatezza delle problematiche in atto, si sono anche avanzate ipotesi per l’effettuazione della processione, ossia installare i simulacri sacri cittadini -cioè il Busto argenteo del Patrono San Nicandro, la Testa/Reliquario dello stesso Santo e l’Urna con le ossa di Santa Daria- su mezzi motorizzati in modo che attraversino la città mentre i fedeli ne salutano il passaggio da balconi, finestre e sui marciapiedi senza accodarsi in processione. Ogni cosa deve comunque passare opportunamente al vaglio delle preposte autorità religiose, civili e militari prima delle decisioni conclusive ed ufficiali.
Difficoltà identiche anche per altra secolare processione venafrana, esattamente quella dell’alba del 17 maggio con cui solitamente si apre il Mese di San Nicandro, vale a dire le Sante Messe delle h 6,30 in Basilica quale preparazione spirituale alle successive festività patronali del 16, 17 e 18 giugno. Anche per tale rito del prossimo 17 maggio regna sovrana l’incertezza, tanto che anche in questo caso si sta “lavorando” per individuare il possibile modo per effettuarlo. Venafro quindi si sta prodigando a livello popolare e col massimo impegno per non interrompere le proprie plurisecolari manifestazioni di fede. La volontà, ovvio, è tanta per cui non resta che augurarsi che il tutto vada a buon fine, fermo restando le obiettive difficoltà in atto circa le reali possibilità di ottenere gli effetti sperati.
La città comunque prega, s’impegna e spera…
Tonino Atella
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